Zare Markovski: 'Ma quale derby? Solo dal punto di vista geografico'
Markovski: 'Capisco le esigenze di Montegranaro di far parte del campionato che fa Pesaro, ma diamoci una regolata'
Zare Markovski ha presentato il derby, che per lui non è un derby, contro la Sutor Montegranaro. Ecco le parole del coach della Vuelle riportate da Il Messaggero.
"Ma quale derby? Lo è dal punto di vista geografico, ma per il resto Pesaro deve guardare solo avanti. E' troppo poco credere che la Sutor sia al pari livello per essere stimolati. Io dico che non bisogna educare le persone a pensare che questo sia un derby, ognuno dovrebbe stare al suo posto. Io sono pieno di entusiasmo a sedermi su una panchina dove ha allenato Valerio Bianchini e lo stesso vale per i giocatori, che raccolgono l'eredità di Kicanovic e Daye. Capisco le esigenze di Montegranaro di far parte del campionato che fa Pesaro, ma diamoci una regolata. Quest'anno la Sutor ha fatto meglio e gliene va dato merito. Sono una ottima squadra, anche quando hanno perso Steele, il play titolare, hanno fatto bene e hanno vinto meritatamente. Evidentemente la sfida con la Vuelle significa molto per loro, ma non dobbiamo soffermarci sulle piccolezze che possono distrarci dal lavoro quotidiano. Loro sono una buona squadra, che ha lavorato tutto l'anno in condizioni difficili. I giocatori hanno fatto i professionisti fino in fondo, a prescindere da quello che succedeva intorno. Stimo molto Di Bella, che ho avuto in passato, Cinciarini sta disputando il miglior campionato della sua carriera. Noi siamo abbastanza leggeri nei numeri quattro, figuriamoci se Burns giocherà da tre e sarà marcato dai nostri tre... Penso più a questo che a dare polpa a una gara che sul campo è un match da giocare. Tifosi? Ci fa piacere che ci seguano e che abbiano ancora voglia di vederci. Confermo che a Pesaro si è creato un bell'ambiente in quattro mesi. Sono contento anche per loro che riconoscono l'impegno della squadra. Sono contento che il lavoro quotidiano sia continuato a prescindere dall'obiettivo raggiunto. Posso augurarmi solo che possiamo esprimerci ai massimi livelli nelle ultime due settimane. Questa squadra non sarà ricordata a Pesaro come le altre e i giocatori come quelli del passato, ma meritano rispetto per quello che stanno facendo. Il coach spreme quello che il gruppo può dare e da quando siamo al completo ognuno ha dato quello che può. Miglioramento di Mack? E' merito suo se a un certo punto ha capito che non poteva andare avanti come faceva prima. Il compito dell'allenatore è dire: fin qui hai fatto bene, in caso contrario vai in panchina. C'era un momento in cui aveva telefonato al suo agente perché voleva andarsene. Traini? L'altro ieri ho parlato con lui, dice che si sente lontano da quello che era prima dell'infortunio. Gli ho risposto che vorrei mandarlo in campo per fargli chiudere la stagione sul parquet, dove l'ha iniziata, ma deve sentirsi sicuro. Flamini? Non ci sarà".