Quintetto ideale del campionato: 2^a settimana d'Aprile
Quintetto e sesto uomo della giornata di campionato
Eccoci pronti ad analizzare il quintetto ideale della settimana riguardante il campionato italiano. I criteri non sono la semplice valutazione e i ruoli vengono mantenuti sempre con una regola di rigidità-flessibilità stabilito in base al tipo di partita giocata dal suddetto giocatore. Il quintetto ideale tiene conto non solo dei numeri offensivi, ma anche di tutte quelle situazioni che nei tabellini non vengono a galla. Ricordiamo che non è importante la squadra per stabilire il ruolo, una squadra può anche avere tutti e 6 i giocatori se vengono valutati meritevoli. Ricordiamo inoltre che solo i giocatori che hanno vinto le proprie partite possono essere eleggibili.
Quintetto:
Travis Diener, PM, Banco di Sardegna Sassari: è il miglior playmaker del campionato e assolutamente l’uomo giusto al posto giusto. Il sistema Sacchetti fatto di traccianti rapidi e rotazioni per tiri aperti dall’arco gli concede liberta assoluta di giostrare la manovra come e dove preferisce. Uno dei tanti talenti rubati all’NBA grazie a qualche infortunio eccessivo in età più giovane e ora capace di deliziare i palati italiani con passaggi millimetrici (se ne ricorderà qualcuno Dwyane Wade quando formava con lui il backcourt di Marquette University, così come Steve Novak che ne sfruttava gli spazi), fadeaway inventati e canestri impossibili con la mano in faccia. Nella gara contro Roma esce da un piccolo periodo di appannamento nel playmaking e ritimbra la doppia doppia con 12 punti e 11 assist che procurano il 48% dall’arco per Sassari e un 32 di plus-minus. Il Pala Serradimigni è tutto per lui. Ma per quanto ancora?
Jonathan Gibson, G, Enel Brindisi: un altro giocatore che doveva uscire da un periodo di difficoltà. Gibson sceglie la gara giusta vista la non eccelsa caratura dell’avversario per rimettersi a sparare i suoi ventelli a raffica. Giocatore molto individualista, che ben si accoppia col funambolico Scottie Reynolds, ma che se deve segnare sa come fare (e quello si chiede a una guardia). È nella top 3 dei marcatori in serie A e si capisce perché dai 17 punti che mette già all’intervallo chiudendo con 25 totali e un paio di canestri nel momento topico per ricacciare Biella indietro. Brindisi vuole confermarlo, ma non sarà facile e sul piatto dovranno piovere molti dollari, anche perché il ragazzo da l’idea di avere un enorme margine di miglioramento nascosto.
Antwain Barbour, AP, Scavolini Banca Marche Pesaro: uno dei più complessi giocatori passati da John Calipari a Kentucky, ma non si può certo dire che manchi di voglia e cattiveria agonistica. Barbour di passaporto libanese è uno di quei giocatori che trae linfa dal proprio ego e se si carica diventa tecnicamente pericoloso e fisicamente devastante. Arrivò dicendo di non voler far rimpiangere James White e dal punto di vista dei voli a canestro è sicuramente riuscito nell’intento. Quello che ha abbastanza impressionato è la sua versatilità, che ha permesso a Zare Markovski di schierarlo in 3 ruoli: guardia, ala piccola e ala forte, ottenendo spesso ottimi risultati pur con qualche uscita dai binari. Contro Cremona la Scavo si gioca la stagione e Barbour ne mette 18 e lotta come un leone sporcando tutto quello che trova e rubando 6 palloni. Se decidesse di restare il prossimo anno sicuramente Pesaro avrebbe una certezza.
Stevan Jelovac, AG, Juvecaserta: è la sorpresa del campionato; il migliore in rapporto qualità prezzo e più il gioco si fa duo più lui stupisce. Nasce ala grande, ma la dipartita di Akindele lo porta a battagliare in mezzo ai tabelloni e ora sta per trascinare una Caserta monumentale ad una delle post-season più clamorose della storia recente del campionato. Contro Venezia fa la miglior partita dell’anno con 25 punti, 9 rimbalzi e 35 di valutazione. Giocatore di una notevole versatilità e di una mano clamorosa; tira bene dal post, tira bene da tre punti ed è uno dei migliori lunghi in lunetta. Giocatore che la prossima estate farà gola, perché sembra molto il classico diamante grezzo che va modellato per farne un top player. Non ricorda un po’ Lorbek?
Bryant Dunston, C, Cimberio Varese: se si vuole la personificazione della parola Dominio, citofonare Dunston Bryant da Queens (New York). Giocatore clamoroso, così com’è clamorosa la partita che stampa sui musi dei rivali di Milano. 40 di valutazione, 20 punti, 9 rimbalzi, 2 stoppate e 7 rubate. È il primo giocatore nella storia del campionato italiano ad essere primo sia in stoppate, sia in rubate(delle quali pure lui si dice sorpreso), sia in plus minus; merito della rapidità fulminea del suo corpo e delle sue braccia con cui oscura tutto ciò che vede. Bourousis non lo attacca mai, Fotsis gira al largo, Radosevic esce malconcio e Melli ci si schianta sopra. Invalicabile.
SESTO UOMO:
Brian Sacchetti, G, Banco di Sardegna Sassari: nessuno come Brian Sacchetti riesce questa domenica a svoltare la partita uscendo dalla panca. Una delle migliori partite della carriera dei figlio di Meo, che chiude con il season high di 17 punti (segnando di tutto compreso il 3/3 dall’arco) e suggella una prestazione principesca con un alley-oop da giocata dell’anno per il neo-arrivato Drew Gordon, come a informarlo che è benvenuto a Sassari. Giocatore non appariscente (a parte per il braccio tatuatissimo), ma sempre diligente e presente sul parquet se c’è bisogno di faticare. Meo non gli regala nulla, ma lui sa prendersi soddisfazioni.