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Serie A 09/04/2013, 14.47

Sassari, parla Pasquini: 'Gruppo solido che ha tanto da dire'

Le parole del DS della Dinamo

Serie A
A due giorni dallo stop di Reggio Emilia Sassari si è ritrovata ad allenarsi sul parquet del PalaSerradimigni. È toccato al direttore sportivo della Dinamo Banco di Sardegna Federico Pasquini presentarsi in sala stampa e fare il punto sulle condizioni e situazione del team, ragionando sul ko di Reggio e anticipando i temi legati alla sfida di domenica prossima alla Virtus Acea Roma.

Parola al DS. «Stiamo attraversando sicuramente un momento complicato come squadra, sotto gli occhi di tutti. Diverse le componenti che stanno determinando questi risultati. In primis il calendario, in un campionato che si vive di strisce, giocare a Cremona e Reggio, sfidare Milano in casa è molto complicato. Ti confronti con squadre che hanno cambiato prospettive ed orizzonti. Noi abbiamo avuto problemi fisici con Travis e Bootsy, che a livello di leadership cono qualcosa di più rispetto al mero dato statistico. Chi li ha sostituiti ha fatto molto bene, ma abbiamo perso un po' dell'equilibrio che, in avvio, ci ha portato a vincere tutte le partite che abbiamo vinto. Recuperare Thornton è fondamentale, Travis Diener sta già bene. Una volta al top rivedremo la vecchia Dinamo, che si passa la palla, sa reagire, sa lottare....sono estremamente convinto di quello che vi sto dicendo. Domenica abbiamo un match estremamente importante, giochiamo davanti al nostro pubblico, che è il migliore d'Italia. Sappiamo di avere il sesto uomo dalla nostra parte. I nostri ragazzi hanno qualcosa di speciale dentro, quattro gare non giocate al top non possono cancellare quello che questo gruppo ha dentro. Siamo un gruppo unito, lo siamo realmente. Il periodo negativo passerà».

Momento difficile ma gruppo granitico?
«In questo momento la cosa importante è che ognuno di noi torni a fare quello che sa fare. Io ho parlato di testa piena perché, dopo un anno al vertice, arrivi ad un punto in cui ciò che sempre risulta facile diventa difficile. Ci siamo trovati all'interno di un sogno, la testa ti si riempie e quando alcuni giocatori forzano alcune situazioni è segno proprio che la testa è pesante. A prescindere la nostra è stagione da dieci e lode. Un gruppo fatto di bravi ragazzi che mettono l'insieme davanti all'individualità, per questo viviamo con grande serenità questo periodo. Gordon? Il suo inserimento nel gruppo è straordinario. Il suo utilizzo? Deciderà Meo, come sempre e senza alcuna pressione».

Le condizioni del roster?
«Condizione fisica? Abbiamo avuto qualche problema, non lo nascondiamo, non ne facciamo certo un alibi ma è oggettivo. Sulla carta si fa fatica a stabilire quando arriverà il picco negativo. Con minutaggi come i nostri qualcosa paghi, ma non puoi preventivare cali e risalite. Quando c'è il down devi esser bravo a rialzarti, lo staff lavora per tenere il roster al di sopra di una certa soglia di qualità. Più che fatica fisica però ragionerei su una fatica mentale. Roma e Sassari sono squadre dalle caratteristiche molto diverse, dobbiamo fare in modo che siano loro a inseguire il nostro ritmo e il nostro gioco».

Il presente e il futuro in prospettiva volata playoff?
«I playoff sono un nuovo campionato, cambia la griglia ma si è sullo stesso livello. La posizione, al momento, inconsapevolmente ti fa scattare qualcosa. Pensi di voler arrivare secondo, di puntare al primo posto, di ragionare sul terzo. Nella post season devi recuperare in poco tempo per essere pronto. Nei playoff non hai tempo per festeggiare né per piangere. Impossibile far calcoli, la fascia fra quarto e ottavo posto è troppo vicina. Ogni squadra vive il suo momento, non ci metto il naso ma credo che i problemi siano differenti. Ci sono squadre come Avellino e Reggio che stanno diventando vere e pericolose mine vaganti».
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E. Carchia

E. Carchia

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