Marchesini, presidente Virtus: 'Bisognosi di un'operazione simpatia'
Le parole del presidente della Virtus Bologna
Alberto Marchesini, presidente della Virtus Bologna, ha parlato a Il Corriere di Bologna, intervistato da Daniele Labanti.
Marchesini ha parlato delle ultime esternazioni di Claudio Sabatini e del futuro del club che dovrà mirare a riconquistare i tifosi.
Ecco gli estratti principali dell'intervista (qui l'integrale):
"Le aspettative nostre e del pubblico erano migliori. Ci sono stati degli infortuni, dei giocatori che hanno reso meno del previsto, o che si sono dimostrati diversi da come immaginavamo, qualche partita regalata.
Le critiche? Le critiche sono legittime e giustificate. Non vogliamo trovare scuse: abbiamo sbagliato. E con grande umiltà dobbiamo ripartire. Mi ci metto dentro anch’io, che sono il presidente del club e sono onorato dell’incarico affidatomi dai soci.
Sabati bersaglio di critiche? Claudio ha modi bruschi, che a volte fanno ingastrire i tifosi. Anche quando la sostanza delle sue esternazioni può essere condivisibile. Detto questo, credo che i toni di alcune critiche dei tifosi andrebbero abbassati per non travalicare. Qui non ci sono mecenati, in questo periodo anche trovare uno sponsor è un’impresa. Facciamo il possibile, tutti noi teniamo alla Virtus. L’immortalità sportiva non esiste se non ci si prodiga per proseguire, guardate cos’è successo a Treviso.
Come si spengono le critiche? Abbiamo bisogno di un’operazione simpatia. Con il pubblico, con i media, per migliorare i rapporti e far comprendere ciò che stiamo provando a fare.
Futuro? Ormai la nostra stagione ha poco da dare quindi credo che nel giro di un mese potremmo incontrarci. Faremo il punto con Claudio, che gestisce con passione il club in virtù della sua esperienza nel basket. Finora i soci sono stati molto coesi. Vedremo cosa faremo e chi resterà a fare cosa, nessuno di noi è attaccato alla poltrona.
Polemica sul premio italiani? Inutile. La Fip mette quei soldi a disposizione, sono una risorsa. Perché ignorarla? Certo, alcuni aspetti dei regolamenti del basket andrebbero modificati per aiutare i club.
Declassamento volontario in Legadue? Non credo proprio. Dobbiamo trovare equilibrio tra investimenti e ambizioni, la Virtus ha un blasone che vogliamo onorare secondo le nostre disponibilità.
La squadra? Non ho competenze ma credo che abbiamo alcuni buoni giovani. Gli americani li abbiamo sbagliati, ma ritengo soprattutto a causa di problematiche emerse durante l’anno, in cui i ragazzi sono forse stati strumentalizzati dai loro procuratori. L’ideale sarebbe creare un nocciolo duro per cui i giocatori restino a lungo e si sentano parte della Virtus, che è un onore".