Le dichiarazioni di Piero Bucchi, coach dell’Enel Basket Brindisi nella consueta conferenza stampa infrasettimanale. I brindisini incontreranno la Scandone Avellino dopo una striscia di quattro sconfitte di cui le ultime due in trasferta.
“Incontreremo un Avellino con 5 o 6 giocatori nuovi, un Jaka Lakovic in recupero e un professionista di classe come l’ex Hunter. I due punti che cerchiamo domenica in casa sono fondamentali anche per capire se è il momento giusto di fare il salto di qualità” che si riferisca ai tanto chiacchierati play off, voluti, non voluti, che hanno fatto discutere molto la tifoseria tanto da spingere in settimana la società a intervenire per chiarire la propria posizione in merito? Lo stesso coach è chiamato a rispondere. “La salvezza è quasi vicina, per quanto riguarda i play off sono un superamento degli obiettivi permanenza. Noi tutti li vorremmo, come è stato per la Coppa Italia, ma non sappiamo se ci riusciremo. Sono un qualcosa in più”. E riguardo alle ultime quattro sconfitte? “Un involontario rilassamento mentale. Qualcuno ha tirato un sospiro di sollievo credendo di essere arrivato” naturalmente il coach si riferisce alla salvezza in pratica oramai non messa più in discussione a questo punto del campionato. “I miei stanno bene fisicamente e tecnicamente altrimenti non avrebbe recuperato contro Montegranaro anche se la squadra era diversa” ovvero, sul finire ha utilizzato le seconde linee, seduto in panchina le star e chiesto fame di vittoria. “Non è stata una punizione, ma i giocatori capiscono la panchina. Metto la squadra di fronte alle proprie responsabilità”. Anche se “sono ragazzi” ha detto “è come un difficile esame universitario, qualcuno dopo si è rilassato. Non dimentichiamo che sono comunque dei giovani e non sono abituati a “stare sul pezzo” e hanno difficoltà a stare concentrati durante tutto il campionato. Siamo nelle mani di ragazzi volenterosi ma inesperti. Magari a giugno potrebbero pentirsi ma questa è l’inesperienza di essere giovani. Abbiamo parlato con i procuratori di alcuni di loro come si fa in questi casi”. “La scusante di Gibson – entra nello specifico - è aver fatto una annata per intero, tra Turchia, Brindisi play off, e questa serie A ecc. Prima di venire qui aveva vinto 9 gare e 69 le aveva perse, non aveva mai giocato per obiettivi importati, sta provando a fare il salto di qualità. Reynolds deve rimanere qua altri due mesi e pertanto deve resettare. Tutte cose non scontate”. Si sta incrinando il rapporto che c’è tra i due? “Personalmente sono molto diversi, professionalmente si stimano e c’è fra loro rivalità e competizione sana”. Prima di andare dai suoi giocatori ad analizzare il video della prossima avversaria, Avellino, Bucchi viene chiamato a una analisi dei rapporti con i giornalisti non idilliaci da un po’ di tempo a questa parte ormai, e gli effetti sono noti. “A Milano si alzava lo sguardo e si vedevano i risultati ottenuti negli anni appesi al soffitto e se pretendevano che tenessi alto il tiro in linea con i trascorsi successi ottenuti ci stava, a Napoli consapevoli di essere andati oltre le aspettative spingevano anche quando andava male. Dai giornalisti brindisini mi aspetto coinvolgimento emotivo perché si è fatto tanto che non si era mai fatto in questi due anni la squadra è un bene della città e va difesa anche alla luce di possibili nuovi sponsor”.
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