Bruno Arrigoni: 'Varese, Sassari e Roma giocano davvero bene'
Secondo Arrigoni, Nicola Alberani dovrebbe essere il manager dell'anno
Bruno Arrigoni, GM della Lenovo Cantù, ha parlato a La Provincia di Como delle tre squadre in testa al campionato, Varese-Sassari-Roma e della situazione delle altre tre big, Cantù-Siena-Milano che invece inseguono.
Ecco le sue parole.
"Varese, Sassari e pure Roma sono davanti alle tre big designate perché sono state capaci di produrre da subito buoni risultati con continuità. Inoltre non avendo avuto, se non in misura minima, giocatori impegnati con le varie nazionali durante l'estate hanno potuto usufruire di un precampionato vero. Circostanza che è invece stata preclusa a noi, Siena e Milano. Non credo invece che il vantaggio accumulato dalle tre di testa sia dovuto al fatto che nessuna di loro abbia avuto l'Eurolega di mezzo. Preparare una sola partita alla settimana consente di dosare meglio le energie, ma mi sembra francamente riduttiva questa considerazione nei loro riguardi. Insomma, vincono perché giocano bene. E giocano bene perché hanno acquisito tantissima fiducia. Non così, al contrario, le tre favorite designate che continuano a guardarsi dentro e stanno lì a pensare cercando di capire cosa poter fare per andar meglio. Insomma, si aggrovigliano su se stesse e si fanno un sacco di menate e di problemi. Anche perché in effetti con i quattrini spesi soprattutto da Milano ma anche da Siena e in fondo anche da noi, il carico di pressione è decisamente differente. Varese e Sassari sono giocattoli che funzionano alla perfezione perché intanto vincere tanto aiuta ad accrescere l'autostima e alimenta la consapevolezza. Così quando si ritrovano a giocare finali punto a punto li affrontano senza paura di perdere. La chimica del quntetto della Cimberio funziona che è una meraviglia, con Dunston e Polonara che fisicamente non sono secondi ad alcuno e con i due neri sul perimetro in aggiunta a Green che danno del tu al canestro. I sardi, invece, sono costruiti attorno ai cugini Diener, hanno in Easley un ottimo saltatore e stoppatore, ma i colpi da maestro rispondono al nome di Ignerski, uno che quando da noi allenava Sacripanti abbiamo pensato una decina di volte di portare a Cantù ma costava sempre troppo per noi, e di Thornton. Bootsie, da specialista quale era negli squadroni di Eurolega è tornato a essere protagonista con minutaggi altissimi proprio come quando era da noi. Dovessi dare il premio di manager dell'anno indicherei Nicola Alberarli perché attorno a Datome - miglior giocatore italiano per personalità, sicurezza e fiducia nei propri mezzi - ha costruito un puzzle molto interessante, con Taylor, Lawal e pure Czyz che giocano benissimo".
E. Carchia
@Sportando
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