Nota Sutor in merito ad un articolo de Il Corriere Adriatico
La Sutor precisa quanto segue
In riferimento a quanto apparso oggi sul Corriere Adriatico a firma del giornalista Massimo Carboni dal titolo “L’imboscata della Triade e la doppia salvezza da raggiungere” la S.S. Sutor intende precisare quanto segue.
Ferma la riserva da parte della Società di tutelare la propria immagine nelle opportune sedi relativamente a quanto si afferma nell’articolo e in particolare all’utilizzo offensivo delle parole “imboscata” e “inganno” che, purtroppo, si fanno nel testo, con la presente si intende ricordare che nell'ultimo anno, almeno, la S.S. Sutor, pur anche nei suoi limiti comunicativi, ha sempre rappresentato le gravi difficoltà e sempre parlato apertamente della necessità di un supporto da parte di tutti.
E, per tutti, si intendono istituzioni, imprenditori, tifosi. Tutti. Solo per citare alcuni esempi delle occasioni in cui la Società ha rappresentato le proprie difficoltà dall’inizio del 2012 in poi si ricordano: il progetto “Assist per la salvezza” ( si è parlato di salvezza, probabilmente, non a caso … forse a qualcuno è sfuggito il significato della parola), la nascita dell’associazione “Insieme per la Sutor” senza la quale non si sarebbe avuta l’iscrizione al nuovo campionato (pure questo pubblicamente reso noto e significativamente sintomatico delle difficoltà), i ripetuti appelli alla sottoscrizione degli abbonamenti per la stagione 2012/2013 (e tutte le ragioni della campagna “Il miglior giocatore della Sutor sei tu, abbonati”) nonché le parole del Presidente della Sutor, Tiziano Basso, che la sera della presentazione della squadra al teatro La Perla di Montegranaro ha parlato chiaramente alla città di un anno complicato, cosa sottolineata a Santoro e Recalcati con i quali si è concordata una importante riduzione del budget per garantire la continuità. Parole, quelle del Presidente, ripetute continuamente in questi mesi, alla stampa e a chiunque in merito lo abbia interpellato, senza mai niente tacere circa la delicatezza del momento che via via si è andato ulteriormente complicando stante l’assenza, fatto questo ugualmente noto ed unico nella storia della Sutor, del main sponsor.
Forse è sfuggito quanto sopra e quanto in precedenza. O, forse, ci si aspettava invece di una Società che, insieme a quanti hanno a cuore sì le sorti della Sutor, ha stretto i denti e camminato dritto nonostante la salita proprio per assicurare ai tifosi in primis la continuazione del campionato, una Sutor rassegnata e dedita all’autocommiserazione.
Invece no, rassegnazione e autocommiserazione non sono proprie della Sutor, né di chi la guida, né di chi all’interno lavora o di chi per la Sutor gioca, né di chi la tifa. Non è proprio piangersi addosso bensì andare avanti perché quanto è stato fatto fino a oggi non vada perso, pur nella consapevolezza che, e ancora lo si ribadisce, ogni giorno è sempre più dura.
Spiace inoltre rilevare la strumentalizzazione delle parole di coach Carlo Recalcati, che non hai mai parlato peraltro del pagamento di un solo stipendio (o del mancato pagamento di uno, due o tre che siano): l’intervento del coach è stato invece, per tutti, occasione di ulteriore stimolo e riflessione.
Infine, si ricorda come questa Società, in particolare il Presidente, sull’argomento situazione economica non si sia mai sottratto a domande.
Si invitano pertanto, gli organi di stampa, nel rispetto del loro lavoro e dei ruoli, in caso di dubbi, interrogativi, questioni da chiarire a prendere contatti alla Società e/o le persone deputate, al fine di confrontarsi.
Diversamente, le imboscate, sono quelle riservate ai lettori.