Pietro Aradori: 'Il thriller più bello si chiama Cantù'

Pietro Aradori, stella della Chebolletta Cantù, ha parlato a La Provincia di Como della stagione della squadra e dei suoi hobby fuori dal campo-

Ecco le parole di Pietro Aradori.

"La passione per i gialli? Mia mamma era professoressa di lettere e mi spingeva a leggere molto. Io, come fanno spesso i figli, facevo il contrario e non leggevo. Ma poi sono arrivati i ritiri... Dunque? Mi sono ricordato del consiglio di mia mamma. E ho cominciato a leggere. Gialli. Gialli su gialli. Agata Christie è la mia autrice preferita Il primo che ho letto è stato Assassinio sull'Orient Express. E poi tutti gli altri, dall'investigatore Poirot in poi. RMi piacciono anche quelli di spionaggio. Uno degli ultimi che ho letto è stato quello di Faletti. Scriverne uno? No, per carità. La scrittura non è il mio mestiere. Questo campionato è un vero thriller? Ah certo, appassionante. Chi è il cattivo? Mah, credo che molti identifichino il cattivo con Milano. Che ha annunciato forti investimenti a destra e a manca, è partita male, ha continuato a spendere ma per ora senza avere la via di uscita. Come in tutti i gialli, tutti sono concentrati su Milano come il "colpevole" designato. E invece... Invece ci vuole un "insospettabile".Cantù? Cantù lasciamola tranquilla. Più insospettabile è, meglio è per tutti. Certo, nella bagarre ci siamo anche noi. Io, per ora, voto Sassari, per quel ruolo. Non se l'aspettava nessuno. Quali sono stati i momenti più thriller di questo campionato, sin qui? Con Siena, Sassari e Caserta. Specie la partita con Sassari, con quel canestro all'ultimo secondo, è stato palpitante. Con Caserta e Siena abbiamo giocato male, con la aggravante di aver visto la partita di Caserta da spettatore perché infortunato. E in Eurolega? Eh, in Eurolega si è consumato il vero giallo della prima parte di stagione. Lubiana? Già. Avete mai visto nella vostra vita due arbitri che scappano dopo aver fischiato a favore della squadra di casa? Dì solito spariscono se lo fanno a favore della squadra in trasferta. Ma si vede che erano davvero a disagio: il fallo non fischiato alla fine su Tabu è stato inspiegabile. Un giallo, appunto... Dove lo ambienterebbe, un giallo nella pallacanestro? Non so perché, ma direi a Caserta Un posto difficile dove giocarci da avversario. Ora che ci penso, anche a Cantù da avversario era ben dura E il Forum di Milano, da vuoto, nei suoi meandri, è un labirinto ideale. Che si fa quando non gioco? Spesso sto con gli amici. Ma ho un'altra passione: le serie tv. Le divoro. Lei ha iniziato con Gallinari, nelle giovanili. In Provincia, specie di tradizione, senti di essere qualcosa di importante per la gente. La storia con Micol Azzurro? La storia è finita. Capita. Ora guardo avanti. Voglio vedere come finisce questo giallo di Cantù".