PalaArmani, trovato altro amianto: scatta la denuncia
I lavori questa volta non dovrebbero fermarsi
Continuano i problemi attorno al futuro PalaArmani. Infatti, come riporta la Gazzetta dello Sport Edizione Lombardia, sono stati trovati negli ultimi giorno altri pezzi di materiale e di amianto distrutto. Già lo scorso novembre erano stati trovati dei tubi di amianto che hanno portato alla sospensione dei lavori per quasi due mesi.
"L'a.d. di MilanoSport, Pierfrancesco Barletta, ha presentato una denuncia al commissariato di polizia di Bonola contro ignoti: chi ha lasciato lì, presumibilmente per anni, tutto questo amianto? E da dove arriva: dalle parti interne del Palalido, un tempo rivestite in amianto, o addirittura dall'esterno? La buona notizia questa volta è che il cantiere non è stato chiuso ed i lavori per la bonifica dell'area dall'amianto spuntato dalle fondamenta a novembre non sono stati interrotti. La struttura tecnica di MiSport ha richiesto all'Asl di poter continuare i lavori di demolizione nonostante questo nuovo cumulo di amianto. "Continuiamo a pagare errori di precedenti amministrazioni - ha sottolineato a La Gazzetta dello Sport l'assessora allo Sport, Chiara Bisconti -. Questa vicenda però è la testimonianza che le verifiche in questo momento funzionano e sono efficaci. Siamo fiduciosi di poter riconsegnare a Milano, dopo l'estate, un impianto rinnovato, sicuro e perfettamente in regola". Dunque, la corsa contro il tempo va avanti, così da poter rispettare l'obiettivo della chiusura del cantiere a settembre. Una pausa ai lavori in questo momento dell'anno, a poche settimane dalla ripartenza dopo 50 giorni di stop, potrebbe risultare letale. Entro il 28 febbraio, il vecchio Palalido dovrà essere completamente demolito. A marzo, poi, dovrebbe poi essere posta la prima pietra «all'astronave». "Resto fiduciosa di riconsegnare l'impianto a Milano dopo la prossima estate" Le indagini della Polizia sono cominciate dalla ricostruzione dei lavori realizzati nella struttura negli ultimi quindici anni: partendo dal 1999, quando il Comune di Milano (MilanoSport esisteva ma non era società appaltante) dispose la sostituzione del tetto, all'epoca in amianto, eseguita dalla ditta Trivella Spa".