Nando Gentile: 'Milano, bella senza anima'
Gentile analizza il momento di Milano
Nando Gentile, papà di Alessandro e Stefano, rispettivamente giocatori di Milano e Caserta, ha parlato a La Stampa proprio della stagione della squadra del figlio più piccolo, Alessandro. Secondo Nando, leggenda del basket italiano, Milano è una squadra 'bella, senz'anima'.
"Derby contro Cantù? Rispetto ad altre partite, però, ho visto una squadra più quadrata. La situazione, vista dall'esterno, è strana. L'anno scorso la squadra seppe uscire da una brutta crisi, poi il mercato ha portato più qualità: non mancano né i giocatori, né l'allenatore. Cosa manca, il cuore? In effetti la squadra sembra non avere un'anima. Bisognerebbe mettere da parte ogni egoismo e pensare soltanto a vincere insieme. Nel '96 di fianco a me c'era gente, di gran classe, che voleva la palla, come Bodiroga, Blackman, Fucka. Ma perché il gruppo funzionasse, bisognava che ognuno rinunciasse a qualcosa. Iniziai a farlo io per primo, da capitano, e le cose migliorarono. Altrimenti sarebbe successo quello che avviene adesso all'Armani: vince solo quando il divario tecnico non le consente di fare altro, altrimenti si impone la squadra che ha più fame, come quelle che le stanno davanti in classifica. Caserta deve essere l'esempio per Milano: senza americani e senza risorse, con l'unità d'intenti e il lavoro in palestra hanno saputo superare le difficoltà. A Milano manca un capo: Cook non ha saputo esserlo, e la squadra soffre se il playmaker non comanda. Green mi piace, ma la scossa non può darla l'ultimo arrivato. La pressione? A Milano si guadagna bene e si è pagati puntualmente, si vive in una bella città e i tifosi non ti assillano. È giusto pretendere di più".