Dusan Sakota: 'Sto vincendo la mia sfida'
Il giocatore parla del suo momento e di quello della Cimberio Varese
Dusan Sakota ha parlato a La Prealpina della sua stagione e di quella della Cimberio Varese. Ecco le parole dell'ala.
"Oggi, chiedere di più, sarebbe francamente disonesto. La squadra sta viaggiando su livelli inattesi, gioca bene, fa risultati, diverte ed è seguita con affetto dal pubblico. Non solo quello di fede varesina. Per quanto mi riguarda, pian piano sto vincendo la sfida che mi ero proposto l'estate scorsa: tornare ad essere un giocatore importante in un campionato impegnativo come quello italia- no. Un quotidiano tutto da vivere e da gustare. A Varese, oltre a veder crescere il mio stato di forma, ho riassaporato il piacere di essere un giocatore importante. Gioco con fiducia perchè so di essere utile al gruppo e coach Vitucci mi apprezza al di là di un mero apporto di punti. L'allenatore mi chiede di svolgere bene il mio lavoro tattico, creare spazio per i compagni e offrire esperienza ovvero giocate difensive, falli tattici, passaggi e letture del gioco. Penso che i prossimi due mesi saranno determinanti per tutto quello che potrà accadere in campionato e in Coppa Italia. Da qui alla fine di febbraio ci aspettano gare fondamentali, vedi le trasferte a Siena e Cantù e, in mezzo, la Final Eight di Coppa, consapevoli che quest'ultima manifestazione sarà una sorta di prova generale per la corsa scudetto. Un periodo molto delicato che, complici le assenze di Ebi Ere e Bruno Cerella, andrà affrontato con grande concentrazione. Cosa cambierà con Ere fuori? Primo aspetto di carattere mentale: tutti dovranno dare qualcosa in più per poter sopperire a due defezioni così pesanti. In particolare per vicariare quella di Ebi: uomo del quintetto, che sta il campo quasi 33 minuti di media ed è abituato a gestire palloni importanti. Tecnicamente immagino che, oltre a Rush, che sarà il primo ad essere chiamato in causa, assisteremo a rotazioni dal pacchetto di lunghi con Achille Polonara da numero 3 e la coppia Dunston e Talts a scalare di una posizione. Però, nessuna paura: questa Varese può pescare eccellenti risorse dalla panchina e, avendo a disposizione giocatori volenterosi, non avrà difficoltà i vari momenti tattici. Pesaro? Non vedo l'ora di salutare i tanti tifosi che mi sono stati vicini in un periodo delicato della mia vita e riabbracciare alcuni personaggi dello staff cui sono molto legato: il dottor Piero Benelli, il preparatore atletico Roberto Venerandi e il mio ex-compagno Simone Flamini. Dal punto di vista strettamente personale mi spiace saperli in difficoltà, così come è brutto vedere in cattive acque un club glorioso come la Scavolini. Ma lo sport talvolta è crudele e, dopo il salto a due, non sarà più tempo di buoni sentimenti: dovremo pensare solo a noi stessi e a portare a Varese due punti fondamentali per mantenere il primato in classifica. Temi tattici? Sarà indispensabile contenere la coppia Barbour-Mack che agisce proprio nello spot di ala piccola e stare molto attenti anche a Cavaliero, a mio parere il giocatore-anima di Pesaro. Guardare la classifica dei pesaresi e pensare ad una passeggiata sarebbe un grave errore. Al contrario sappiamo che ci aspetta una partita dura nella quale non dovremo sbagliare approccio".