Gianluca Basile: Sono anche io responsabile, ancora non ho dato nulla
Il Baso è il grande ex della sfida tra Milano e Cantù
Gianluca Basile sarà il grande ex del derby tra Olimpia Milano e Pallacanestro Cantù in programma domenica al Forum D'Assago. Lo scorso anno il Baso ha vestito la maglia di Cantù prima dell'approdo all'EA7 in estate.
Ecco le parole di Basile rilasciate a La Provincia che parte subito con una battuta sul divieto di trasferta ai tifosi di Cantù.
"Alla luce di questo divieto di trasferta, sto cercando di capire come e se potranno entrare domenica al palazzetto mia moglie e molti miei amici che risiedono nel Canturino. Nonostante noi meridionali alla fine riusciamo sempre a intrufolarci ovunque, mi sa che stavolta tutto il mio codazzo resterà fuori. E se all'ingresso dovessero chiedermi la carta d'identità, allora mi sa che me la perdo pure io la partita....Il derby è sentito e visti i precedenti potrebbe anche essere pericoloso ma credo che in questa normativa ci sia qualche passaggio da rivedere. Intanto mancherà qualcosa alla cornice del Forum perché l'assenza di migliaia di tifosi canturini non passerà certo inosservata. Ho tre flash di quella stagione che ogni tanto ricompaiono: l'entrata in campo per il riscaldamento nella Supercoppa di Forlì che avvenne in un clima di clamoroso entusiasmo, l'ormai famosissimo tiro a Bilbao e la partita di campionato a Desio contro Siena. Più in generale, Cantù è stata una tappa importante per la mia carriera poiché si trattava del mio ritorno in Italia dopo peraltro un anno di stop. Un'annata che si annunciava con molti dubbi, poi dissoltisi. Il risultato non è stato dei migliori ma mi sono divertito. Lo sport è divertimento e si ti diverti stai bene. A Milano? A questi livelli si gioca anche e soprattutto per vincere e sin qui le cose non sono andate nel verso migliore. Ma aspetterei la fine della stagione per tirare le somme, anche se in effetti l'Eurolega - competizione alla quale tengo molto e che amo tantissimo - ci ha già detto male. Del resto, se i treni continuano a passare e tu non li prendi non puoi certo accampare giustificazioni. No, non ci sono appigli. La colpa dell'eliminazione è solo nostra. Non sono contento di quello che sto combinando. Mi assumo tutte le responsabilità per non essere ancora riuscito a dare qualcosa. Rispetto a Cantù, qui gioco più da specialista - un po' come al Barcellona - che da protagonista perché il roster è molto più profondo, ma il mio apporto non può essere ritenuto soddisfacente. Che giudizio su Cantù? Se anche la sua stagione dovesse finire qui potrebbe già essere super contenta per aver intanto vinto la Supercoppa e per l'essersi guadagnata l'Eurolega tramite i preliminari giocandosela poi sino alla fine in un girone difficilissimo. Direi che è la solita Cantù degli ultimi anni, una squadra che lavora bene e con una propria ben precisa identità. Che poi possa vincere domenica a Milano è un altro discorso visto che noi faremo di tutto per farci perdonare le quattro sconfitte di fila che abbiamo accusato in casa. Ma qual è in realtà il vostro problema? Che forse sarebbe utile una maggior dose di agonismo da parte nostra. Se solo pareggiassimo l'intensità che esprimono le nostre avversarie quando ci affrontano allora l'andamento delle partite sarebbe diverso perché poi la maggior qualità della mia squadra farebbe la differenza".