Viaggio alla scoperta dei giovani italiani: Awudu Abass
Secondo appuntamento con la rubrica sui giovani italiani. Si parla del giovane canturino, proprio oggi convocato per la nazionale sperimentale in vista dell'All-Star Game
In uno sport in cui molti giocatori, forse troppi, sfruttano sicuramente troppo i propri passaporti, acquisiti tramite matrimonio, permanenza in uno stato, grazie ad antenati e purtroppo anche tramite stratagemmi leggermente sospetti, quando si legge il nome di Awudu Abass, con sotto scritto nazionalità: italiana, gli scettici, o comunque i meno esperti, potrebbero mostrarsi molto dubbiosi. Certo, le origini dei suoi genitori sono africane, ma il ragazzo ha tutto per essere italiano, come dimostrano, non solo la città di nascita, Como, ma anche le numerose presenza delle nazionali giovanili della nostra nazione.
Cresciuto nelle giovanili della Pallacanestro Cantù, Abass, guardia di 1,96 cm nato nel ’93, da anni ormai si allena con la prima squadra, ma solo da questa stagione è ufficialmente uno dei dodici giocatori del gruppo che deve affrontare il doppio impegno ogni settimana tra campionato ed Eurolega. Mentre nella massima competizione italiana Awudu ha trovato pochissimo, in Eurolega, già in due occasioni, è sceso in campo per parecchi minuti, dimostrando di poter essere un fattore decisamente positivo già da ora, nonostante la giovane età.
Il talento canturino è certamente un ragazzo che, quando sarà un giocatore dal minutaggio considerevole, farà impazzire il pubblico grazie alle sue giocate spettacolari ad alta quota. Grande saltatore, nonché atleta di primo livello,sfrutta molto bene queste sue doti non solo in attacco, grazie alle quali riesce a raccogliere molti rimbalzi offensivi, anche di quelli nati dai suoi errori, ma anche in difesa, stoppando avversari più alti di lui. Molto veloce, anche palla in mano se usa la destra, ha nel contropiede la sua arma migliore anche se è molto bravo pure nell’attaccare il ferro dal palleggio – controllo del pallone migliorabile ma già di livello - giocando sui falli avversari, nonostante non sfrutti al massimo questa sua arma affidandosi il più delle volte al tiro da fuori, comunque ad alte percentuali realizzative.
Difensivamente è ancora molto discontinuo, non perché non sappia reggere chi si trova di fronte ma perché spesso preferisce giocare sugli anticipi piuttosto che fermare il proprio uomo. Però ha braccia lunghe che lo rendono utile anche sugli aiuti, ad esempio quando si tratta di chiudere i lunghi avversari, inoltre ha gambe che gli permettono di reggere diversi scivolamenti difensivi di fila, il che lo fanno diventare un giocatore temibile anche in questa parte del campo.
Se il giocatore in questione non riesce sempre a rendere allo stesso modo, anche nel corso della singola partita, sia nella fase difensiva che in attacco, è semplicemente per questioni di testa. Nel momento in cui aggiungerà la giusta aggressività ed intensità in ogni singolo gesto allora sarà pronto per stare in campo tutti i minuti che merita comunque un giocatore dotato di questo talento.