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Serie A 27/11/2012, 20.08

Comunicato GIBA.com: un'altra GIBA è possibile

Manifesto per un nuovo sindacato giocatori

Serie A

Il 3 dicembre 2012, a Bologna, si svolgerà l’Assemblea della GIBA che eleggerà i vertici del Sindacato Giocatori per i prossimi 4 anni.

Il basket, così come l’Italia intera, da anni attraversa una profonda crisi ed è evidente che per molti anni, senza ricambio, sono state le stesse persone a rappresentare le varie componenti del movimento.

Per questo, abbiamo deciso di costruire un gruppo che si candidi, con trasparenza e lealtà, a guidare il Sindacato Giocatori per il prossimo quadriennio, esprimendo anche un rappresentante in seno al Consiglio Federale della FIP.

Il candidato al ruolo di Presidente espresso dal gruppo è Alessandro Marzoli, giocatore delle minors abruzzesi, laureato in giurisprudenza e con una lunga esperienza di studio e lavoro all’estero, l’ultima nello staff del Presidente Obama in California nelle elezioni presidenziali 2012.

Il gruppo, del quale fa parte fra gli altri anche Stefano Mancinelli, vede l’impegno di Mario Boni, che viene candidato sia a ricoprire il ruolo di Vice Presidente della GIBA sia a quello di Consigliere Federale FIP.

Il programma che il gruppo ha stilato è analitico e dettagliato e si riporta di seguito in punti essenziali.

Si tratta di un programma che si propone di tutelare la categoria dei giocatori nella loro interezza, facendo i loro interessi senza distinzioni di età e categoria. Chi oggi gioca in DNA, DNB o DNC potrebbe tra un paio di anni ritrovarsi tra i professionisti e viceversa. Le proposte che porteremo avanti sono traguardi da raggiungere nel più breve tempo possibile.

ATLETI DI FORMAZIONE ITALIANA

Affrontare un discorso serio sulle quote di atleti di formazione italiana nella massima serie. Restituire la possibilità agli italiani di giocare in Serie A1, valutare la possibilità di ritornare ai 5 stranieri per valorizzare i nostri talenti, insieme al discorso relativo alla possibilità di rendere sempre obbligatoria in campo la presenza di uno o due italiani.

FUTURO DELLA LEGADUE

Affrontare in modo costruttivo il passaggio della Legadue dai professionisti ai dilettanti, che diventi una occasione per migliorare lo status di ognuno e non un rischio per la tutela degli atleti. Ipotizzare l’inserimento di una liberatoria da fare firmare agli atleti che attesti che i club siano adempienti. Pena di eventuale inadempimento da parte di un club potrebbe essere l’impossibilità di firmare giocatori per la stagione seguente.

GIOCATORI UNDER

Giusto tutelarli?  Sicuramente vanno aiutati, ma non per questo bisogna discriminare gli altri giocatori. Creare “riserve indiane” di under in DNA non è sicuramente il modo migliore per farli crescere. Inoltre, il passaggio diretto dallo status di “non parametrato” a “parametrato” sta in questi anni pregiudicando le possibilità di crescita a molti giovani atleti. Eliminare le regole che impongono alle squadre di avere quote fisse di giocatori under in organico, trovando comunque un sistema che permetta ai giovani di essere valorizzati. La proposta è quella di incentivare economicamente quelle società che investono sui settori giovanili conseguendo risultati importanti e valutando numerosi criteri che possano portare alla costruzione di un ranking dei settori giovanili italiani.

PARAMETRI


La proposta nel medio-lungo periodo è quella di rivedere interamente questo meccanismo. Ripensare ad un sistema migliore per incentivare gli investimenti sui settori giovanili (considerando anche che la crisi attuale costringe le società ad investire sui giocatori locali piuttosto che spendere risorse per giocatori da fuori).

E’ chiaro che non è semplice modificare un sistema in poco tempo e  altresì per tutelare quelle società che stanno spendendo ingenti risorse per acquisire cartellini al fine di avere giocatori di proprietà immediatamente, le proposte attuabili in tempi ragionevolmente brevi sono quelle di:

Ø     dimezzare i parametri;

Ø     mantenere la possibilità di rateizzare il pagamento dei parametri per le società che ne fanno richiesta;

Ø     usare i parametri dei giocatori la cui società è fallita, per creare un fondo di sostegno agli atleti che hanno stipendi in arretrato con i club inadempienti;

Ø     sconti sensibili sui parametri dei giocatori che sono studenti universitari fuori sede, per fare in modo che la scelta dell’università non pregiudichi in alcun modo la carriera sportiva.

TRASPARENZA DEI BILANCI GIBA E FIP

Rendicontare, anche sui siti internet, in maniera trasparente dove finiscono tutti i soldi di iscrizioni, tasse, multe, parametri ecc.

FONDO DI FINE RAPPORTO DEI GIOCATORI

Il fondo di fine rapporto dei giocatori deve esser gestito in maniera attenta e trasparente per fare si che tutti gli atleti, compresi gli stranieri, vengano tutelati nei loro diritti, anche economici.

REGOLAMENTO PROCURATORI

Aggiornare il regolamento dei Procuratori, dopo un attento confronto tra i giocatori e chi li rappresenta.

Questi sono brevi cenni per un programma di ristrutturazione del movimento cestistico in Italia. Tuttavia è indispensabile il confronto e l’impegno di tutti i giocatori per elaborare soluzioni serie, concrete ed attuabili.

Migliorare la realtà del basket italiano non è una speranza, ma una volontà.

Per riuscirci però ci vogliono la passione e la partecipazione di tutti.

Le regole le fa chi gioca: ridiamo lo sport agli sportivi, e il basket ai giocatori.

Noi siamo pronti!

© Riproduzione riservata
E. Carchia

E. Carchia

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Comments Occorre essere registrati per poter commentare 4 Commenti
  • Skuer 28/11/2012, 00.14
    Citazione ( )

    *** Commento moderato da Sportando ***

    per me invece è la soluzione per risollevare la nazionale nel breve periodo (nel lungo serve un lavoro sui vivai): un azzurrabile sempre in campo. I coach diventeranno pazzi, ma secondo me, tenendo questa unica regola e liberalizzando tutto il resto, si riuscirebbe anche ad abbattere le spese per i giocatori. Ci sarebbe un nucleo di una 30ina di giocatori nel giro della nazionale costretti ad essere protagonisti

  • salparadiso 27/11/2012, 22.11

    A parte la scemenza colossale di avere obbligatoriamente 1 (o 2 !!!!) Italiani sempre in campo. ... la chicca finale e' : " le regole le fa chi gioca, ridiamo il basket ai giocatori " ... bene. ... e quelli che pagano il biglietto cosa ne pensano ?? ... no perche' voi potete riempire le squadre di pippe e brocchi di belle speranze ... poi pero' giocate gratis in palazzi vuoti con l'eco stereofonico del pallone sulle tavole di legno.

  • lunarossa1966 27/11/2012, 21.21

    Siamo di nuovo allo stesso discorso...Giocatore Italiano specie protetta...quindi in squadra per regolamento e non per meriti sportivi...ma vogliono capire che non siamo più negli anni 70!!! i giovani preferiscono il calcio per i soldi e questi poi portano alle "veline"...ecco l'ambizione del giovane italiano...se vogliamo la competitività dei club in europa, gli stessi devono poter avere gli stessi diritti dei club europei...