Gani Lawal: 'A Roma un gruppo che va super d'accordo'
Lawal sottolinea come la squadra sia affiatata al massimo
Gani Lawal, lungo della Virtus Roma, ha parlato a Il Corriere dello Sport dei suoi primi mesi italiani. Ecco le sue parole.
'Sto migliorando grazie ai miei compagni e a coach Calvani. E poi io ho fiducia in me stesso: mi sono aiutato da solo. Sono venuto qui per dominare, anche se so che sarà dura. Mio padre è emigrato negli Usa per una vita migliore, ha faticato, non conosceva nessuno, e non aveva soldi. I suoi valori li ha trasferiti a me. Mi ha insegnato ad avere rispetto per tutti, e per me stesso. Per me è importante mantenere un collegamento con le mie origini: studio la cultura nigeriana, la respiro in casa. E poi il cibo, la lingua. Quando firmando per la Virtus ho visto che c'era Dagunduro sono stato contento. Perchè i nigeriani sono fratelli a prescindere. Esperienza in Cina? Non avevo mai visto così tante persone attorno a me! E poi lavorano, sono persino diventato più veloce di prima. L'infortunio prima della partita di New York? Ci penso spesso. E mi dico che è stata una benedizione del Signore: gli sarò sempre grato perchè mi ha fatto capire che nulla è garantito, nulla è per sempre. Bisogna lavorare duro per conquistarsi il pane. Da quel momento in poi mi sono capitate solo cose belle: ho avuto dei contratti, addirittura nell'ultima summer league i miei test atletici sono risultati migliori di prima dell'infortunio: ora ho aumentato persino la mia velocità. Dio mi ha fatto capire che non era ancora venuto il momento per entrare in NBA. Il residence dove viviamo? L'atmosfera è quella di un college. Scherziamo, ci sfidiamo ai videogame. A Taylor sto insegnando a cucinare il pollo al curry! E' la prima volta che trovo un gruppo che va tanto d'accordo e da subito. Può succedere, ma non così in fretta. E poi questa Virtus ha tante, armi a sua disposizione: io, il talento di Datome, Goss. Tutti possono portare il loro contributo. Mi è sempre piaciuto studiare. Sono una persona molto curiosa, mi piace frequentare anche dei corsi di finanza in estate. Da bambino chiedevo tante cose a mio padre, e lui mi rispondeva: "Se vuoi sapere le cose, leggi". Io l'ho fatto. Tatuaggi? Ho avuto un'educazione rigida: quando ero più giovane i miei genitori mi hanno proibito assolutamente di farmeli fare. Quando sono cresciuto ho pensato che questa dei tattoo era una cosa un po' stupida. E ho deciso di non farmi "marchiare la pelle". Ancora single, cosa aspetto? Che il Signore mi mandi la mia regina.