Reggio Emilia, parla Stefano Landi: 'Preoccupato al punto giusto'
Il patron di Reggio Emilia preoccupato per la falsa partenza
Stefano Landi ha parlato a Prima Pagina del momento no della Trenkwalder Reggio Emilia che ha perso le prime tre gare di campionato. Il patron della società si è detto 'preoccupato al punto giusto'.
"Rispondo che sono preoccupato al punto giusto. Nel senso che sarebbe da sprovveduti negare che i problemi ci sono e sono lampanti ma, di contro, nel giudizio non si può esulare dal fatto che siamo alla terza giornata di campionato. E per una neopromossa partire con tre sconfitte può anche starci perché l'approccio con la Serie A è sempre difficile e perché avevamo un calendario non tra i più semplici. Non nascondo che la partita di domenica contro Biella assume una particolare importanza: giochiamo in casa contro un'avversaria alla nostra portata e dobbiamo centrare la vittoria, anche perché dopo si andrà a Milano, quella sì davvero difficile. Gara contro Roma? Guardate, io sono molto più rammaricato per le precedenti sconfitte, contro Siena e Venezia, perché con un piccolo sforzo in più le si poteva vincere entrambe. Cosa manca? Quello che è sotto gli occhi di tutti: facciamo canestro con il contagocce e questo si traduce, a cascata, in una fiducia nei giocatori stessi che cala mano a mano che si sbagliano le conclusioni. Domenica ci siamo presi anche buoni tiri, ma non li abbiamo segnati quasi mai, finendo la gara con percentuali orribili da tre punti e non solo. Credo che l'allenatore trarrà i giusti insegnamenti da queste tre partite perse e saprà come intervenire per porre rimedio alla situazione, non solo a livello tecnico ma anche rispetto all'approccio dei giocatori. Questo darà loro un aiuto per ritrovare la giusta strada. Appagamento dopo la scorsa stagione? No, proprio no. Nessuno gioca per perdere, come non posso pensare che un campionato come la Serie A non dia le giuste motivazioni. I giocatori sono quelli che lo staff tecnico ha voluto come prime scelte, quindi ritengo che ne abbiano valutato ogni caratteristica per capire se potessero avere un impatto fattivo in un campionato d'elite. Senza dimenticare che una precisa linea guida di questa estate fu proprio quella continuità come valore aggiunto. Intervenire sul mercato ora? Ripeto: i giocatori sono stati scelti per le loro caratteristiche, non sono seconde scelte e sono quelli sui quali, a oggi, bisogna puntare. Chiaro che se l'allenatore e il direttore sportivo dovessero valutare che da alcuni elementi ci si aspettava un apporto che non è arrivato, la società è totalmente al fianco dei tecnici, mai come in questo caso. Ritengo però questo discorso molto prematuro. A. I 2.700 tifosi? E' stata una grande risposta da parte dei tifosi... Davvero meravigliosa. E' un'enorme gratificazione per il lavoro svolto nell'anno passato il vedersi ripagati da questa ondata di affetto, e vi garantisco che il senso di responsabilità verso i nostri tifosi, alla luce di questo, è ancora più alto. Ma ora è giusto lavorare su quello che non va senza preoccuparsi più di quello che è giusto fare."