Gianandrea De Cesare: 'Valli non si tocca'
Il proprietario della Scandone conferma il coach
Gianandrea De Cesare, proprietario della Sidigas Avellino, ha parlato a Otto Pagine dicendo che Giorgio Valli, coach della squadra, non si tocca. La Scandone ha perso la prima partita in casa contro Montegranaro ed ora é attesa dalla trasferta di Varese. Ecco le parole di De Cesare.
'Condivido quello che ha detto il coach nel dopo gara. Siamo in un momento iniziale in cui bisogna ancora collaudare gli schemi, ma presto arriverà quello che gli inglesi chiamano il break-in, il momento in cui si supera la fase di rodaggio. La cosa che mi auguro, e lo dirò oggi ai ragazzi, è di vedere presto un atteggiamento più grintoso e il bel gioco, a cui i tifosi sono stati abituati in questi anni. Credo che, al di là del risultato, sia ancor più importante questo aspetto che poi quasi sempre finisce per essere propedeutico alle vittorie. I tifosi contestano a Valli di essere stato il principale artefice dell'addio di Green? Non è così perchè in perfetta sintonia con il coach abbiamo provato a trattenerlo fino all'ultimo. Quando ad agosto è riaffiorata la possibilità di averlo ancora con noi, eravamo disposti anche ad andare extrabudget. Purtroppo lui ha fatto scelte diverse, forse spinto anche dal suo procuratore, ma ci tengo a ribadire che Valli non ha mai posto veti su Green e dal canto nostro sarebbe stato impensabile fare un ulteriore sacrificio economico senza l'avallo dell'allenatore. I tifosi hanno giá messo Green sulla graticola, critiche eccessive? Credo di sì, giusto fischiare ed esprimere il proprio disappunto con civiltà e senza mai esasperare i toni, ma per quanto ci riguarda il coach non è assolutamente in discussione, ci mancherebbe. Al di là delle antipatie e simpatie che si provano così, quasi epidermicamente e che lasciano il tempo che trovano, stiamo parlando di un professionista, di un allenatore che ha già fatto la serie A. L'auspicio è che le cose si ricompongano quanto prima, soprattutto nel rapporto tra allenatore ed ambiente, non dimentichiamoci che lì, nella squadra, è tutto nuovo. E se si continuasse ad andar male? Le rispondo avvalendomi della cabala: mi hanno detto che storicamente gli avvìi stregati per la Scandone spesso si sono tramutati in stagioni positive. E poi se c'è un momento in cui le cose proprio devono andar male, meglio che sia all'inizio.. Al di là degli scherzi, due o tre partite son davvero troppo poche per giudicare, o peggio, bocciare un progetto, per giunta quando, come nel nostro caso il calendario non ti favorisce'.
'Condivido quello che ha detto il coach nel dopo gara. Siamo in un momento iniziale in cui bisogna ancora collaudare gli schemi, ma presto arriverà quello che gli inglesi chiamano il break-in, il momento in cui si supera la fase di rodaggio. La cosa che mi auguro, e lo dirò oggi ai ragazzi, è di vedere presto un atteggiamento più grintoso e il bel gioco, a cui i tifosi sono stati abituati in questi anni. Credo che, al di là del risultato, sia ancor più importante questo aspetto che poi quasi sempre finisce per essere propedeutico alle vittorie. I tifosi contestano a Valli di essere stato il principale artefice dell'addio di Green? Non è così perchè in perfetta sintonia con il coach abbiamo provato a trattenerlo fino all'ultimo. Quando ad agosto è riaffiorata la possibilità di averlo ancora con noi, eravamo disposti anche ad andare extrabudget. Purtroppo lui ha fatto scelte diverse, forse spinto anche dal suo procuratore, ma ci tengo a ribadire che Valli non ha mai posto veti su Green e dal canto nostro sarebbe stato impensabile fare un ulteriore sacrificio economico senza l'avallo dell'allenatore. I tifosi hanno giá messo Green sulla graticola, critiche eccessive? Credo di sì, giusto fischiare ed esprimere il proprio disappunto con civiltà e senza mai esasperare i toni, ma per quanto ci riguarda il coach non è assolutamente in discussione, ci mancherebbe. Al di là delle antipatie e simpatie che si provano così, quasi epidermicamente e che lasciano il tempo che trovano, stiamo parlando di un professionista, di un allenatore che ha già fatto la serie A. L'auspicio è che le cose si ricompongano quanto prima, soprattutto nel rapporto tra allenatore ed ambiente, non dimentichiamoci che lì, nella squadra, è tutto nuovo. E se si continuasse ad andar male? Le rispondo avvalendomi della cabala: mi hanno detto che storicamente gli avvìi stregati per la Scandone spesso si sono tramutati in stagioni positive. E poi se c'è un momento in cui le cose proprio devono andar male, meglio che sia all'inizio.. Al di là degli scherzi, due o tre partite son davvero troppo poche per giudicare, o peggio, bocciare un progetto, per giunta quando, come nel nostro caso il calendario non ti favorisce'.
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