Reyer Venezia, ufficiale la firma di Massimo Bulleri
Il play firma a Venezia
La società Umana Reyer comunica con soddisfazione di aver ingaggiato l’atleta Massimo Bulleri. Play-guardia di 188 cm, metterà il suo talento, la sua grande esperienza e il suo carattere vincente al servizio dell’Umana Reyer. L’ingaggio di Massimo Bulleri è da considerarsi un’importante addizione al roster orogranata per tutto l’arco della stagione. Nel suo palmares Massimo Bulleri vanta 3 scudetti, 4 Coppe Italia, 2 Supercoppe italiane, 1 Coppa Saporta, 2 titoli di MVP del Campionato Italiano, nonché un argento alle Olimpiadi e un bronzo agli Europei conquistati con la Nazionale. Con le maglie di Treviso, Milano e Virtus Bologna è stato sempre protagonista nella serie A italiana e nelle competizioni europee. Cresciuto cestisticamente a Livorno, ha giocato inoltre con Forlì, Bears Mestre e Gira Ozzano.
Ecco le prime parole di Massimo Bulleri da giocatore dell’Umana Reyer.
“Ringrazio la società Reyer e il presidente Brugnaro per questa opportunità. Ci tengo poi a ringraziare anche la società di Scafati ed in particolare il patron Longobardi e il presidente Rossano che hanno capito la mia difficoltà personale e mi hanno dato la possibilità di uscire dal contratto. Un gesto che ho apprezzato tantissimo. Devo dire che sono stato fortunato perchè ho lasciato Scafati non avendo altre opzioni in mano e qualche giorno dopo é arrivata questa grande opportunità. Venezia in questo momento é una società ambiziosa, una delle realtà più importanti del panorama nazionale. Una piazza alla quale non si può dire di no. Cosa posso dare a questa squadra? Quello che mi chiederà all'allenatore, mi metto totalmente al servizio della Reyer”.
Per Bulleri, che al Palasport Taliercio ha mosso i suoi primi passi nel basket dopo il settore giovanile nella stagione 1997/1998, tornare a giocare nel palasport mestrino ha un sapore speciale. “Quell’anno con i Bears ho conosciuto tante persone che hanno fatto parte, o fanno ancora parte, della Reyer e con le quali ho mantenuto ottimi rapporti. Penso a Francesco Marini, Matteo Eric, Giovanni Teso, il massaggiatore Carlo Caria, il custode Neddo Sponchiado. Senza dimenticare che quell’anno con me c’era Marco Carraretto con il quale tutt’ora sono amicissimo. Ritrovo un ambiente nel quale sono stato bene, una città che conosco e sono sicuro che mi troverò nuovamente bene”.
Ritrovi anche Denis Marconato, che impressione ti fa questa cosa? “Mi fa molto piacere perché é prima di tutto un amico. Abbiamo giocato insieme fin da juniores e abbiamo passato momenti indimenticabili. Per entrambi quando abbiamo giocato assieme, anche con la nazionale, sono stati i migliori anni delle nostre carriere”.
C'é qualcosa che ti ha impressionato l'anno scorso dell'ambiente reyerino? “Era la prima volta che affrontavo la Reyer in una partita di campionato e devo dire che quello che mi ha colpito è la passione attorno a questa squadra. Una passione che non si trova in tutti i palazzetti, un tifo molto caldo ma molto corretto. Il clima nel derby era eccezionale e poter giocare in un’atmosfera del genere tutte le partire in casa credo sia veramente speciale”.
Bulleri si augura infine di ripercorrere le orme di altri suoi predecessori che hanno compiuto lo stesso percorso, su tutti Paolo Vazzoler che da capitano bianco verde è poi entrato nei cuori dei tifosi reyerini. “La strada che sto facendo io è già stata percorsa da altri e spero che le cose vadano allo stesso modo anche per me. Indipendentemente da quello che é il passato, io penso al presente e da parte mia essere qui è un grandissimo stimolo a far bene, possibilmente anche meglio di quello che ho fatto fino ad ora”.