Nota Cantù sul bollo da applicare allo stato di famiglia per lo sconto
La Pallacanestro Cantù non può entrare nel merito della giustizia o ingiustizia di un provvedimento amministrativo deciso dal Governo, quale quello di applicare il bollo allo Stato di famiglia, ma, d’altro canto, ritiene profondamente ingius
La Pallacanestro Cantù, trovatasi in modo tanto sorprendente coinvolta nella polemica dell’onerosità del bollo da applicare allo stato di famiglia necessario per ottenere lo sconto del 10% o del 15% sull’abbonamento, tiene a precisare che da sempre è prassi della società richiedere tale certificato non avendo la possibilità di effettuare le dovute verifiche che invece gli Enti Pubblici operano nel caso di autocertificazione.
La Pallacanestro Cantù non può entrare nel merito della giustizia o ingiustizia di un provvedimento amministrativo deciso dal Governo, quale quello di applicare il bollo allo Stato di famiglia, ma, d’altro canto, ritiene profondamente ingiusto essere additata come responsabile di tale esborso per il proprio abbonato, oltretutto considerando l’importante entità dello sconto concesso alle famiglie.
Come ulteriore riflessione Pallacanestro Cantù ricorda che l’aumento dell’Iva è stato assorbito dalla società stessa, sempre come segno di attenzione verso il portafoglio dei propri tifosi.
Pallacanestro Cantù esprime rammarico nel constatare che tale polemica sia finita sulla prima pagina del giornale proprio il giorno successivo alla presentazione dei Qualyifing Rounds, presentazione durante la quale sono stati resi pubblici i prezzi davvero “stracciati”, pensati appositamente dalla società per regalare ai propri tifosi un momento di basket di altissimo livello dal sapore europeo, con l’orgoglio di giocare a casa propria.