Livio Proli 'Sugli arbitri serve trasparenza'
Il presidente dell'Olimpia è stato convocato nuovamente dal procuratore ma ha rilasciato una intervista a La Gazzetta dello Sport
Livio Proli ha rilasciato una nuova intervista a La Gazzetta dello Sport, tornando a parlare del sistema arbitrale. Proli è stato convocato ancora una volta dal procuratore federale Alabiso. Ecco le sue parole.
"Ho considerato la convocazione dal procuratore Alabiso un'opportunità per chiarire il significato del mio pensiero e stemperare le tensioni in vista dei playoff, evitando che siano equivocate. Credo che le nostre dichiarazioni vadano lette per quello che sono: un contributo al miglioramento del sistema, non attacchi a persone o società. Abbiamo il massimo della fiducia sul giudizio che il campo darà e non vogliamo ci siano ombre sul momento più bello della stagione. Il nostro recente "attivismo" è un'azione a tutela del sistema e del nostro diritto e libertà di dire quello che ci sembra giusto dire. Investiamo e vogliamo capire in quale movimento. Quattro anni fa siamo partiti da zero, la società non esisteva, abbiamo dovuto guardare prima a noi stessi. Ora il club c'è, abbiamo conquistato credibilità in campo anche a livello europeo ed è venuto il momento di dare un contributo alla crescita del basket italiano. Svolta in Lega che non è avvenuta? Non potrà esserci fino a quando non sarà cambiato lo statuto che ha svuotato il ruolo del presidente di ogni potere. La rielezione di Valentino Renzi non era in discussione, è stato confermato mesi fa, si doveva solo ratificare che accettasse i termini del nuovo contratto. Non è il momento delle rivoluzioni ma bisogna ricostruire il codice etico dentro la Lega, comunicare meglio all'interno e verso l'esterno attraverso progetti credibili. L'ultima assemblea mi è piaciuta, hanno parlato tutti: questa sì è stata una svolta. Arbitri, cosa va cambiato? La Federazione vuole tornare al designatore unico. Ovvio che non fosse vero che noi, o Cantù, nell'ultima assemblea volessimo porre il problema del designatore della Lega, Colucci che non ci sarà più. Io e altri presidenti abbiamo chiesto un forte segnale di discontinuità e trasparenza: se sarà la Fip a desi- gnare, vogliamo comunque che si conoscano e si possano verificare i criteri delle designazioni e di valutazione degli arbitri. Abbiamo ipotizzato un sorteggio per fasce per non trovarci più in situazioni poco comprensibili. Io e Minucci abbiamo due visioni differenti, non una migliore o peggiore dell'altra, di cosa fare per risolvere il problema al momento più delicato: quello di arricchire il prodotto per aumentarne il suo valore. Io credo che le poche risorse che abbiamo andrebbero investite in una figura interna che si occupi di marketing nel senso più ampio del termine, Minucci preferisce costituire delle commissioni di rappresentanti di società. Ma le commissioni si riuniscono ogni tre mesi e la situazione è grave e va affrontata ogni giorno. La televisione? Abbiamo contratti in essere con Rai e La7, dobbiamo cercare che funzionino meglio possibile. Ma scadono nel 2013 e già oggi dovremmo lavorare per quello che accadrà poi. Euroleague? Siamo felici che l'Eurolega consideri gli sforzi che stiamo facendo, ma noi pensiamo solo a conquistare un posto in Europa sul campo".