Andrea Trinchieri: 'In difficoltà ma sono creativo'
Il coach elogia Basile (ha due coglioni che raramente ho visto) ed attacca il passaggio ai playoff al meglio delle 7 gare dall'anno prossimo (Ci facciamo del male da soli)
Andrea Trinchieri ha fatto una conferenza stampa nella giornata di ieri parlando della serie contro la Scavolini Siviglia Pesaro. Ecco le parole del coach della Bennet Cantù, riportate da La Gazzetta dello Sport, che ha attaccato duramente il passaggio dei playoff al meglio delle 7 dall'anno prossimo.
"Vlado Micov ha iniziato a correre, ma ancora non so se lo recupereremo per i quarti. Giorgi Shermadini invece è più indietro. Le due sconfitte contro Pesaro in RS? Sono state due partite simili ma diverse. La prima durante l'Eurolega, quando non sapevamo ancora come ci chiamavamo, la seconda decisamente più nervosa. Quelle dei playoff saranno più simili alla gara dei quarti di finale in Coppa Italia (vinta, ndr.). Dico solo che con Basile non ci hanno battuto. Ma sarà una serie lunga e difficile con problemi da risolvere di volta in volta, cosa che di solito ci riesce molto bene. Quest'anno è stato il meno lineare dei miei tre a Cantù, per fattori esterni come i tanti infortuni, e interni, ovvero scelte che non hanno funzionato, e lì ci ho messo del mio, che hanno rallentato la gestazione tecnica. Sensazioni? Ottime. E' stata una stagione travagliata per gli assetti, che mi ha costretto a ristudiare il basket, con ruoli diversi. Un conto è giocare con Scekic e Shermadini come ala e centro, un altro con Markoishvili e Leunen. Ci vuole creatività, che per fortuna non mi manca. L'esperienza ci permette di iniziare con zero ansia e zero paura. Siena e Milano si sono ritagliate gli onori delle cronache, una perché vince da cinque anni, l'altra perché ha disputato una stagione in grande crescita. Ma quante squadre dopo un primo anno di successi implodono in quello successivo? A noi non è accaduto invece. Per questo sono sereno, perché abbiamo tenuto sia di testa che di fisico, sia che fossimo in dodici o in sette. Playoff? I più aperti di sempre, si continua a dire. Ma se invece non fosse così? Sicuramente le prime quattro hanno espresso valori meno alti rispetto al passato, o comunque quelle dietro sono cresciute e si sono avvicinate, fatto sta che c'è stato un livellamento. Sicuramente il nostro quarto è quello più a rischio, Pesaro non è squadra da sesto posto, ci è finita solo per le ultime due partite, dopo le prime tre è stata quella più costante per rendimenti nell'arco della stagione. Rimpianti per la sconfitta di Bologna? Solo per l'accoppiamento con Pesaro anziché Venezia. Non per il fattore campo con l'Olimpia, non mi piacciono le minestre riscaldate, cala l'eccitazione, non avrebbe buttato bene giocarcela come un anno fa. Ma prima c'è Pesaro, serie sapida con alcuni matchup improponibili, come Mazzarino-Hackett. Siena? Dico solo che prima di parlare di Siena bisogna batterla. Ha il cinturone in vita, come nella boxe. Ha investito tanto sull'Eurolega, l'eliminazione è stata dolorosa, ma i 10 giorni di stop l'hanno messa a posto, parte favorita. Distrazioni come Bennet che lascia e Shermadini al Maccabi? Pugnette. I giocatori sono qui per giocare, non pensiamo all'anno prossimo. Basile? Gioca alla grande le grandi partite, con una forza mentale pazzesca. Ha due coglioni che raramente ho visto. E lo dico anche se magari mi multano per la parolaccia. Cosa vorrei vedere nei playoff? Vorrei ci rendessimo conto che ci facciamo del male da soli, saranno gli ultimi playoff decenti di quest'era perché con i quarti a 7 partite dall'anno prossimo penso si vedranno delle schifezze. E palazzi semivuoti, perché una famiglia non si può permettere biglietti per 4 gare in una serie 1 contro 8 o 2 contro 7, quelle con meno appeal. E poi che roster avremo con 21 gare in 30 giorni dopo averne già fatte 65? Vuol dire che avremo due squadre e andremo a Villar Perosa a luglio a fare Juve A contro Juve B".