Sergio Nappi: 'Non ho inferto il colpo di grazia alla Scandone'
A parlare il consigliere regionale dopo le parole di Sampietro
Dopo le parole di Giuseppe Sampietro, presidente della Scandone Avellino, a "Quelli che il Basket" ("La Scandone ha sempre potuto godere della sponsorizzazione dell’Air. Quei soldi, negli anni addietro, sono serviti per mettere le cose al proprio posto. Pagamento stipendi, iscrizione alla stagione successiva e quant’altro. Da quando la Regione ha bloccato i finanziamenti pubblici, tutto questo non è più possibile. Quindi ci troviamo un buco di circa un milione di euro da non poter coprire. Ci vorrebbe solo un miracolo o quei famosi imprenditori che i consiglieri irpini Nappi, Zecchino e Ruggiero si erano impegnati a trovare ma di cui ovviamente non abbiamo più sentito parlare"), è arrivata la risposta di Sergio Nappi, consigliere regionale. Le sue parole sono state rilasciate a Orticalab.
"Credo che all’indomani della finanziaria regionale la Scandone non abbia fatto tanto politica sportiva quanto politica elettoralistica. Mi fu chiesto di partecipare all’assemblea indetta al Palazzetto. All’amico Saviano (presidente del Coni, ndr) dissi che non avrei avuto difficoltà a partecipare ma nemmeno potevo accettare di essere messo alla berlina dai tifosi che hanno preso parte alla riunione. Dissi che ero disponibile a ragionare in un contesto dove sarebbe stato possibile farlo. Il mio messaggio non è stato recepito e così mi sono fatto da parte. La mia indagine sull’Air va ben oltre. Ho tanto materiale sull’azienda che non ha idea. Si è presentata la necessità di mantenere un certo rigore e purtroppo era necessario bloccare i fondi pubblici. E c’è ancora altro da fare visto che l’Air continua a fornire i servizi per gli spostamenti. Anche questo non dovrebbe farlo più. La Scandone fallirà senza un aiuto a breve? Per la verità mi riesce difficile seguire gli eventi del basket. Penso solo che la società avrebbe dovuto cambiare politica quando era ancora in tempo. Mi dispiace ma non ci sto ad essere accusato come la persona che ha contribuito al fallimento".