Trinchieri lancia lo slogan: 'Magari saremo meno forti. Ma saremo'
Nonostante i tanti infortuni, il coach della Bennet è fiducioso sul finale di campionato
Andrea Trinchieri ha parlato dalle pagine di Tuttosport affrontando anche l'ultimo serio infortunio occorso al roster, quello di Giorgi Shermadini che starà fermo tra le 6 e le 8 settimane. Ecco le parole del coach che crede nello scudetto e lancia una slogano: 'Magari saremo meno forti. Ma saremo'.
"Shermadini credo che resterà fuori per 6-8 settimane. Sicuramente - cito un amico - quest'anno abbiamo bruciato la candela dai due lati. Significa stress fisico ed emotivo importanti. Ma saremmo scorretti a rinnegare quanto fatto. Ora abbiamo due possibilità: 1. sederci sul marciapiede a piangere con le mani fra i capelli. 2. Pensare che 8 buoni giocatori li abbiamo e che dobbiamo fare del nostro meglio, sempre, in attesa che qualcuno torni. Può essere naturale ridurre gli obiettivi in simili con- dizioni. Però io guardo agli esempi in squadra. A Perkins l'anno scorso è esploso un ginocchio a una partita dalla sua prima Final Four. Proprio mentre stava trascinando il Maccabi. Ma ora è qui, si è rimesso in gioco con uno stipendio e un ruolo diverso. E Basile? S'è fermato una stagione intera, a 36 anni, ma è tornato e ha scelto Cantù. Volete vedere come si allena ancora? Abbiamo tanto ancora da fare" ha detto Trinchieri che ha poi parlato di Kyle Hines, una sua scoperta, che ha dominato la Montepaschi Siena nella serie di playoff. Dite che ha bisogno di situazioni particolari, vista la statura non da centro? Io dico che può giocare ovunque e che se avessi avuto un posto da lungo Usa, l'avrei portato a Cantù di corsa. L'ho visto per la prima volta a Portsmouth nel 2007, il camp pre-draft dei senior nel college, ero disoccupato. Ebbene dominava. Sono sceso a bordo campo per capire quanto fosse alto e ho visto invece quant'era basso. Non oltre 1,94. L'ho poi visto male davvero da ala piccola, ma non ho cambiato idea. E' la cosa più dura che abbia visto su un campo da basket". La chiosa finale è sulla crisi del basket italiano con Cantù che affronterà la Novipiu Casale nelle prossime ore, una squadra con i bilanci sani ma che rischia seriamente di retrocedere. "E' paradossale che possa retrocedere una delle poche società dal bilancio sano. Ma il problema è profondo, c'è poco potere negli organi di controllo, al punto che mi viene da chiedere: davvero il basket italiano vuole controlli seri? Ecco, mi spiacerebbe se Casale retrocedesse, come mi spiace non ci sia più il mio primo maestro Crespi. Una delle menti più brillanti del movimento. Gli allenatori, dipendono sempre più dai risultati. Per quanto riguarda il tema arbitri, invece, siccome ogni settore della pallacanestro italiana è in crisi, è normale che anche il loro lo sia. Chi altro ha fatto progressi in Italia oltre a Cantù? Dico Milano, la società che certifica il momento. Ha un grande struttura, uomini giusti e sono certo che alla fine avrà grandi risultati. Poi mi piace il Consorzio di Varese e quanto stanno facendo Coldebella, i dirigenti e gli ex giocatori per dare un futuro a Treviso. Venezia porta entusiasmo. E c'è Sassari, il nuovo che avanza. Per loro l'anno decisivo è il prossimo" ha concluso Trinchieri a Tuttosport.