Doron Perkins si presenta a Cantù: 'Voglio essere un leader'
Il play fa già sognare i tifosi di Cantù
E' stato presentato ufficialmente il nuovo acquisto della Bennet Cantù, il playmaker statunitense Doron Perkins.
"Sono qui – ha commentato il Presidente della Pallacanestro Cantù, Anna Cremascoli – per dare il benvenuto della società a Doron. E' sempre stimolante lavorare in questa realtà perchè non ci si annoia mai. Un po' di tempo fa ci siamo fermati a riflettere con Bruno sulla situazione della squadra e sulla possibilità, avendo a disposizione ancora un visto e un tesseramento, di inserire un playmaker americano. Abbiamo deciso che si trattava di una scelta logica e, come sempre, abbiamo dato mandato a Bruno di trovare la persona giusta. Tutto mi sarei aspettata tranne che venisse a proporci Perkins. Doron è reduce da qualche mese di stop a causa di un infortunio e quindi rappresenta una sfida ancora più stimolante per il nostro staff tecnico e medico. Infatti non si tratta solamente di inserire un nuovo elemento, ma anche di riportare il giocatore nelle condizioni ottimali nel minor tempo possibile. Questa sfida è stata accolta con grande entusiasmo dal nostro staff che non vede l'ora di far tornare Perkins ai livelli che gli sono consoni. Diamo quindi il nostro benvenuto con estremo entusiasmo a Doron fiduciosi che con il suo apporto di talento ed esperienza possa fornirci un contributo fondamentale".
La parola è quindi passata al direttore sportivo della Bennet, Bruno Arrigoni, che si è soffermato sulla scelta di Perkins da un punto di vista tecnico: "Dopo i vari cambiamenti di quest'anno ci siamo trovati ad avere in mano un tesseramento e un visto. Questo ci ha dato la possibilità, avendo chiuso il pacchetto dei lunghi con Brunner, di sondare il mercato per quanto riguardava i playmaker americani. La scelta più ampia era sicuramente in D- League, ma giocatori che ci sembravano interessanti hanno man mano trovato un contratto e rimanevano perciò solamente elementi senza esperienza europea. A quel punto ci hanno informato che Doron Perkins aveva terminato il periodo di rieducazione e si stava allenando e che, pur avendo un pedigree importante, era disponibile per un try- out fisico. Abbiamo valutato le sue condizioni soddisfacenti anche se chiaramente il suo percorso di recupero non è arrivato alla perfezione. Noi però abbiamo la fortuna di avere uno staff medico e un preparatore fisico che sono bravissimi nel portare i giocatori al top della loro condizione. Sappiamo di dover avere un po' dei pazienza perchè non possiamo sforzare Doron eccessivamente fin quando non avrà recuperato la completezza della sua forma. Abbiamo fissato delle date di massima, è chiaro però che il giocatore può scendere in campo da subito".
"Doron – ha continuato Arrigoni - non è il classico play ragionatore, ma un regista arrembante che vive di atletismo ed è molto bravo in difesa e a rimbalzo. Per queste sue caratteristiche tre anni fa, quando è stato offerto in Italia dopo aver disputato due campionati importanti in Germania e in Belgio, tutti hanno storto un po' il naso. A quel punto si è trasferito in Israele facendo benissimo anche al Maccabi. Un infortunio gli ha precluso le Final Four di Eurolega dell'anno scorso costringendolo a rimanere in bacino di carenaggio all'inizio di questa stagione. Noi abbiamo deciso di rimetterlo in campo perchè è un elemento di energia e credo che questo sia quello che serve ora alla nostra squadra".
Ultimo ad intervenire è stato prorpio Doron Perkins: "Arrivo da un infortunio e da uno stop di 10 mesi. Per questo poter ricominciare in una formazione che sta giocando bene in campionato e sta disputando una grande Eurolega è un'opportunità fantastica. Ora vedrò come aiutare la squadra, non penso che sia una cosa difficile visto che il team ha un'ottima chimica. Il mio obiettivo è sempre stato vincere ed è chiaro che, dopo un periodo lontano dal campo, le mie motivazioni sono ancora più forti".
"Sono un play – ha concluso Perkins - e devo cercare di essere un leader. Sono sicuro che ci sono già dei leader e degli ottimi giocatori nella Bennet e quindi devo semplicemente aiutarli con il mio esempio e lavorando duro. Questa formazione non ha bisogno di niente di spettacolare: devo solamente tentare di di far giocare al meglio i miei compagni rendendo loro le cose più facili".