Luca Baraldi inaugura la stagione della Virtus Bologna: Siamo qui per fare bene, bene, bene
Le prole del dirigente della Virtus Bologna al secondo anno in Serie A dopo la promozione
“Aperitivo a Casa Virtus”. La società bianconera ha aperto le porte della nuova struttura di via dell’Arcoveggio, per un brindisi di saluto ai media prima dell’inizio della stagione 2018-2019, che la porterà sui parquet della Serie A e della Basketball Champions League. Senza “tour esplorativi”, previsti per l’inaugurazione ufficiale che sarà programmata più avanti. Un semplice benvenuto in quello che sarà un fiore all’occhiello del mondo bianconero, a cui hanno presenziato i vertici della società, a cominciare da Luca Baraldi, Amministratore unico di Segafredo Zanetti Grandi Eventi e consigliere di amministrazione della Virtus, in rappresentanza della proprietà. Con lui il vicepresidente Giuseppe Sermasi, l’Amministratore delegato Alessandro Dalla Salda, il Direttore sportivo Marco Martelli, coach Pino Sacripanti. Assenti giustificati il presidente Alberto Bucci e il presidente di Fondazione Virtus Daniele Fornaciari, impegnato in un’iniziativa di solidarietà in Madagascar.
A fare gli onori di casa Luca Baraldi, che ha ringraziato i media presenti “per l’attenzione che quotidianamente rivolgete alla Virtus” e messo in fila obiettivi e strategie della stagione che verrà. Partendo da una risalita ai vertici che ha una tempistica ben precisa. E ricordando che proprio per Casa Virtus "siamo in trattativa con una importante azienda che darà il naming a questa struttura e ci accompagnerà in questo percorso"
“I tempi li ha dettati un anno fa il dottor Massimo Zanetti, il mio presidente (proprietario di Segafredo Zanetti, socio di maggioranza di Virtus Pallacanestro, nda), quando ha detto che in cinque anni dovremmo arrivare a lottare per lo scudetto. Poi, speriamo tutti si possa arrivare prima. Già quest’anno abbiamo costruito una squadra giovane fatta di giocatori di talento, che si può misurare con tutti. Il nostro è un budget importante, forse non quello che possono spendere altre società, ma se fosse per i soldi nello sport ci sarebbero sempre gli stessi vincitori. Per fortuna, servono anche le competenze, e quelle le abbiamo. Siamo qui per fare bene bene bene, e siamo ambiziosi. Dipenderà anche dal supporto che ci potrà dare questa città, perché la Virtus non è solo nostra, è di tutti, e dovremo trovare aziende e imprenditori che credono nel nostro lavoro, non solo come soci ma anche come sponsor. La visibilità c’è, anche grazie ai media che tutti i giorni parlano di noi. Credo anche perché stiamo facendo un buon lavoro”.
“Domani vi daremo il dato ufficiale sulla chiusura della campagna abbonamenti, ma intanto posso dire che ringrazio gli oltre 4000 tifosi che ci hanno dato fiducia. Parlo di abbonamenti veri, senza tessere “di servizio”, che conteggeremo poi. Dopo la grande euforia dell’inizio della stagione scorsa, la squadra non è arrivata ai playoff e ha naturalmente creato delusione. Quindi avere oggi oltre 4000 tessere staccate è un bel risultato. Li considero abbonamenti “sulla fiducia” e per questo dobbiamo dire grazie a tutti i nostri tifosi. Io personalmente non pensavo arrivassimo a questi numeri, significa che gli appassionati bianconeri credono nel grande lavoro che la società, a partire da Dalla Salda, Martelli e Sacripanti, sta facendo”.
“Obiettivo minimo? Questa volta devono essere i playoff, che quando li raggiungi poi diventano un altro campionato. E in Europa, dico la qualificazione alla fase successiva di Champions League, che non è una cosa scontata: un anno fa nessuna squadra italiana ha superato il primo turno”.
“A ridosso della prima partita stagionale al PalaDozza, stiamo per firmare la convenzione con Bologna Welcome per il PalaDozza. Siamo arrivati lunghi perché anche il Comune ha assegnato a questa società la gestione del PalaDozza avanti nel tempo, e ci sta. E’ una società seria, che sta cercando di mettere tutti nelle condizioni di lavorare bene, ma essendo una realtà nuova forse non può conoscere appieno le esigenze di una società di basket. A volte, in questo momento, ho la sensazione che su queste cose noi siamo più avanti delle istituzioni, dal punto di vista organizzativo. Ma ci stanno venendo dietro, senza contrasti, cerchiamo accordi di convenzione che siano utili a tutti”.
“Non mi aspettavo una risposta della città da un punto di vista societario, perché siamo noi i primi a dover dimostrare qualcosa, che siamo operativi, in grado di ridurre le perdite aumentando i ricavi. Spero però che le aziende, i tifosi imprenditori che vengono a vedere la Virtus trovino anche la voglia di investire qualcosa su di noi e sul nostro progetto, Credo che la Virtus abbia una dignità importante, dal punto di vista del brand. Senza nulla togliere, per dire, al Bologna, che nel calcio è un punto di riferimento, credo che la Virtus lo sia altrettanto, soprattutto ora che ha avuto un rilancio, che torna in Europa. La Virtus non è di Zanetti e basta, è un valore e un patrimonio di Bologna. Non vorrei che nella cultura di questa città ci fosse la convinzione che deve essere soltanto il dottor Zanetti a portarla avanti. Noi non vogliamo “portarla avanti”, vogliamo essere i leader di un progetto, spenderci, ma avere accanto come sponsor e un domani come azionisti altri imprenditori ci farebbe piacere. Oggi le grandi aziende bolognesi che possiamo annoverare tra gli sponsor si contano sulle dita di una mano, anche se molte hanno acquistato abbonamenti e le ringrazio. Speriamo di poterne coinvolgere altre, perché la Virtus è certamente un buon prodotto, per chiunque”.