Sacripanti e il profumo del Derby: "Sapremo tanto di dove siamo e di cosa vogliamo essere"
Il tecnico della Virtus parla dell'attesa per il suo primo derby a Basket city
Tocca a Pino Sacripanti, raccontare l’attesa per il suo primo derby di BasketCity, che è anche la prima partita che la sua Virtus Segafredo giocherà sul parquet del PalaDozza. E’ il “Memorial Porelli”, una sfida di precampionato piena di significato per la società, che dedica la serata a una trave portante della sua storia, l’avvocato Gigi Porelli, e alla moglie Paola che ne ha condiviso passione e visioni. Da trattare come una verifica del lavoro svolto, sapendo bene che per Bologna ogni faccia a faccia tra Virtus e Fortitudo è un condensato di sensazioni ed emozioni.
“Prima di tutto, parlo della squadra. Che ha fatto qualche torneo alternando cose belle e cose brutte, ma la cosa che mi rende più contento è constatare che in ogni partita sono cresciuti i minuti di qualità del gruppo. Anche con Brindisi, con cui pure abbiamo perso, abbiamo fatto grandi passi avanti e nei primi 26 minuti abbiamo giocato con qualità, seguendo i nostri principi, su cui stiamo lavorando giorno per giorno. La Virtus è una squadra molto nuova, e di positivo vedo che i miei giocatori ascoltano molto e cercano di eseguire. Se vogliamo trovare qualcosa di negativo, penso alle difficoltà di non riuscire sempre a risolvere i problemi da soli, se non li abbiamo provati in palestra. Ma il numero dei minuti di qualità, dell’attenzione, della difesa che a Olbia era stata un po’ un optional, sono cresciuti tanto”.
“In un’altra settimana di lavoro spero di aver cementato i principi offensivi, correggendo qualche gioco, cambiando qualche angolo di blocco e qualche spaziatura. Provando a fare qualcosa di più su quello che è andato bene. Ora arriva la partita del Porelli, con la Fortitudo, che a livello cestistico deve darmi conferme tecnico-tattiche, perché abbiamo un percorso lungo che deve portarci con le nostre cose fatte bene quando il campionato avrà inizio. Mi piace l’idea che tutti siano coinvolti nel gioco, non andiamo dal singolo a cercare soluzioni, tutti dovranno essere inglobati nel nostro sistema d’attacco senza dimenticare di dare solidità alla difesa secondo quelli che sono i nostri principi”.
“Per la prima volta giocheremo davanti ai nostri tifosi, a tanta gente, sul nostro campo che finora non abbiamo mai calcato né visto. Qui entra in gioco l’aspetto emotivo, e le risposte vere le avremo quando saremo in campo. E’ una partita di precampionato, che ha certamente fascino soprattutto per chi è di Bologna. Si capirà tanto di dove siamo e di cosa vogliamo essere. Dobbiamo gestire l’emotività, in modo che diventi carica positiva, non certo una paura che possa frenarci”.
“La pressione? Sulla carta abbiamo tutto da perdere, perché se perdiamo siamo degli stupidi, se vinciamo non abbiamo fatto niente. Ma io penso che dobbiamo soprattutto dare alla squadra la mentalità dello stare insieme, e finora quando c’è fiato e concentrazione ho iniziato a vederla. Questa dovrà essere una squadra capace di dividere i compiti, brava a cercarsi. Il resto è di una tale bellezza, giocare davanti a tanta gente, far capire anche ai giocatori cosa c’è in questa città al di fuori della Porelli. Speriamo davvero venga fuori una bella partita”.
“Ho giocato tanti derby, a Cantù contro Varese e Milano, a Pesaro contro Virtus e Fortitudo, ad Avellino contro Caserta. Ma questo non l’ho mai visto dal vivo, soltanto in televisione, e sono curioso. Leunen? Ci siamo incrociati al supermercato, poi una volta al ristorante, lui è un amante della pallacanestro e abbiamo parlato delle nostre nuove situazioni. Non abbiamo scommesso nulla, su questo derby: a cena andremo, poi lui non è uno spilorcio, spero di portargliela via…”
“La Fortitudo è una squadra di grandi “espertoni”, giocatori che conoscono la pallacanestro. Tanti italiani di A2 sono di qualità. Giovanni Pini con me giocava da protagonista ad Avellino, Rosselli l’avete visto in Virtus, Cinciarini non si discute, Mancinelli è un giocatore importantissimo. Hanno molta esperienza, se giocano una botta sola possono fare una grande partita, è gente smaliziata che conosce il basket. Ho visto le loro ultime due partite, mi sembra che abbiano già idee molto chiare a livello tecnico e tattico. Ci sarà anche del tatticismo da affrontare, situazioni nuove che noi dovremo essere bravi ad affrontare e portare come bagaglio tecnico per il futuro”.
“Prima di tutto, parlo della squadra. Che ha fatto qualche torneo alternando cose belle e cose brutte, ma la cosa che mi rende più contento è constatare che in ogni partita sono cresciuti i minuti di qualità del gruppo. Anche con Brindisi, con cui pure abbiamo perso, abbiamo fatto grandi passi avanti e nei primi 26 minuti abbiamo giocato con qualità, seguendo i nostri principi, su cui stiamo lavorando giorno per giorno. La Virtus è una squadra molto nuova, e di positivo vedo che i miei giocatori ascoltano molto e cercano di eseguire. Se vogliamo trovare qualcosa di negativo, penso alle difficoltà di non riuscire sempre a risolvere i problemi da soli, se non li abbiamo provati in palestra. Ma il numero dei minuti di qualità, dell’attenzione, della difesa che a Olbia era stata un po’ un optional, sono cresciuti tanto”.
“In un’altra settimana di lavoro spero di aver cementato i principi offensivi, correggendo qualche gioco, cambiando qualche angolo di blocco e qualche spaziatura. Provando a fare qualcosa di più su quello che è andato bene. Ora arriva la partita del Porelli, con la Fortitudo, che a livello cestistico deve darmi conferme tecnico-tattiche, perché abbiamo un percorso lungo che deve portarci con le nostre cose fatte bene quando il campionato avrà inizio. Mi piace l’idea che tutti siano coinvolti nel gioco, non andiamo dal singolo a cercare soluzioni, tutti dovranno essere inglobati nel nostro sistema d’attacco senza dimenticare di dare solidità alla difesa secondo quelli che sono i nostri principi”.
“Per la prima volta giocheremo davanti ai nostri tifosi, a tanta gente, sul nostro campo che finora non abbiamo mai calcato né visto. Qui entra in gioco l’aspetto emotivo, e le risposte vere le avremo quando saremo in campo. E’ una partita di precampionato, che ha certamente fascino soprattutto per chi è di Bologna. Si capirà tanto di dove siamo e di cosa vogliamo essere. Dobbiamo gestire l’emotività, in modo che diventi carica positiva, non certo una paura che possa frenarci”.
“La pressione? Sulla carta abbiamo tutto da perdere, perché se perdiamo siamo degli stupidi, se vinciamo non abbiamo fatto niente. Ma io penso che dobbiamo soprattutto dare alla squadra la mentalità dello stare insieme, e finora quando c’è fiato e concentrazione ho iniziato a vederla. Questa dovrà essere una squadra capace di dividere i compiti, brava a cercarsi. Il resto è di una tale bellezza, giocare davanti a tanta gente, far capire anche ai giocatori cosa c’è in questa città al di fuori della Porelli. Speriamo davvero venga fuori una bella partita”.
“Ho giocato tanti derby, a Cantù contro Varese e Milano, a Pesaro contro Virtus e Fortitudo, ad Avellino contro Caserta. Ma questo non l’ho mai visto dal vivo, soltanto in televisione, e sono curioso. Leunen? Ci siamo incrociati al supermercato, poi una volta al ristorante, lui è un amante della pallacanestro e abbiamo parlato delle nostre nuove situazioni. Non abbiamo scommesso nulla, su questo derby: a cena andremo, poi lui non è uno spilorcio, spero di portargliela via…”
“La Fortitudo è una squadra di grandi “espertoni”, giocatori che conoscono la pallacanestro. Tanti italiani di A2 sono di qualità. Giovanni Pini con me giocava da protagonista ad Avellino, Rosselli l’avete visto in Virtus, Cinciarini non si discute, Mancinelli è un giocatore importantissimo. Hanno molta esperienza, se giocano una botta sola possono fare una grande partita, è gente smaliziata che conosce il basket. Ho visto le loro ultime due partite, mi sembra che abbiano già idee molto chiare a livello tecnico e tattico. Ci sarà anche del tatticismo da affrontare, situazioni nuove che noi dovremo essere bravi ad affrontare e portare come bagaglio tecnico per il futuro”.
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