Marco Martelli si presenta alla Virtus: Vivo questo incarico con stimoli enormi e responsabilità
Le parole del nuovo DS della Virtus Bologna
Marco Martelli riparte da Bologna. La sua Bologna. Trentacinque anni, da qui è partito nel 2010 (dopo aver collaborato anche con i Phoenix Suns, franchigia Nba) per l’avventura a Casale Monferrato che ha chiuso pochi giorni fa, con la finale playoff contro l’Alma Trieste, da Direttore Generale della Juniorcasale. Emozioni forti, e grande carica per buttarsi immediatamente nel lavoro di costruzione. Qui, nella storica sede bianconera di via dell’Arcoveggio.
Il benvenuto tocca a Giuseppe Sermasi, vicepresidente di Virtus Pallacanestro. “Marco è una persona esperta, capace di scegliere, e completa una dirigenza professionale e in grado di fare le scelte giuste. Lo ringrazio per aver scelto la Virtus”.
“Marco si occuperà della costruzione e gestione della nuova Virtus, insieme ovviamente al coach”, spiega Alessandro Dalla Salda, amministratore delegato della società. “Si occuperà anche dello scouting, per allestire una banca dati che permetta a Virtus di essere sempre sul pezzo, in ogni momento. E anche del settore giovanile, sostenendolo dal punto di vista tecnico e gestionale. Marco è giovane, ha esperienza e capacità e per lui Serie A e Champions saranno palcoscenici importanti”.
E’ il momento del nuovo Ds bianconero. “Qualche giorno fa, a cena, Alessandro Dalla Salda mi ha illustrato il ruolo che ha in mente per me. Sono bolognese, ed è stata una proposta irrinunciabile. Vivo questo incarico con stimoli e responsabilità: lo stimolo è quello di creare la migliore squadra possibile, che non è solamente quella che va in campo, perché a supportarla devono essere staff e società. Un gruppo unito porta risultati, e condividere le stesse motivazioni, avere una mentalità comune è importante. Questo si rifletterà anche sulla scelta dei giocatori, che saranno consapevoli del progetto, e dell’attesa che c’è intorno a quello che fa la Virtus”.
“Stiamo già valutando insieme a Sacripanti e al suo staff, che è in via di completamento, quale strada intendiamo seguire. Valuteremo le opportunità con attenzione ma non abbiamo fretta di aggredire il mercato. Chi sposa il nostro progetto dovrà avere la motivazione giusta. Circolano nomi di giocatori italiani che sono molto bravi, importanti, ma le trattative ci vedono in fase di valutazione, in base a quello che è il livello tecnico e patrimoniale. Ovviamente, la Virtus è un approdo ambito”.
“Su Aradori, Baldi Rossi e Pajola abbiamo già fatto valutazioni, sono giocatori della Virtus. Faremo una squadra di 12 giocatori e avere già tre tesserati italiani ci permette di guardarci intorno al meglio. Le priorità in questo momento sono lo staff e i tre giocatori che abbiamo sotto contratto. E la nostra agenda è fitta di impegni, naturalmente.”