Larry Brown: Stupendo affrontare questa sfida. La prima responsabilità è dar spazio al talento
Le prime parole del neo coach della Fiat Torino: Amo il basket europeo, migliore della NBA. La NBA è spettacolo, qui c'è gioco di squadra
Queste le parole di Larry Brown, neo coach della Fiat Torino.
“Sono a Torino perché tanti aspetti sono legati all'Italia. Sono qui perché il mio migliore amico è stato molto vicino a Coach Gamba. Ho una grande esperienza alle spalle e voglio condividerla qui. Non voglio vittorie ma che i miei giocatori si allenino con felicità” ha detto la leggenda della pallacanestro NCAA e NBA. “Dopo due anni di inattività dico che non ho mai smesso di allenare. Non ho mai lavorato perché ho fatto quel che mi piaceva. Tutti mi hanno insegnato qualcosa quindi non sono io a lavorare ma sono io ad imparare” ha continuato Brown. “Ho tanto rispetto per la Pallacanestro italiana ed europea. Per vincere devono mettersi tante cose a posto. Credo nel lavoro di Francesco Forni, di Calabria, di Galbiati. Sono certo di fare una squadra competitiva allestita da persone competenti. Per me è stupendo affrontare questa sfida” ha aggiunto l’ex allenatore di Allen Iverson ai 76ers. “Ero un fan della Pallacanestro europea. Tutto è cambiato ma il livello è ottimo. Conoscevo benissimo Gamba e Peterson. Mi hanno insegnato che servono buoni, ottimi giocatori, è tra i valori in cui credi. Play the right play” ha continuato Brown. “È bello allenare a Torino, città abituata a vincere nel calcio. La gente si aspetta l'eccellenza, ci sono margini di crescita, i tifosi devono essere orgogliosi di questa squadra. Ho avuto tanti giocatori che poi sono venuti in Italia. Amo il basket europeo, migliore della NBA. La NBA è spettacolo, qui c'è gioco di squadra. Ho visto i vari roster e gli americani che conoscevo sono cresciuti tanto. Voglio una squadra prettamente italiana però, d'accordo con la società. Qui ci sono molte possibilità per far crescere questo basket" ha detto Brown. "Il mio sistema di gioco in NBA è stato innovativo, ho giocato anche con quattro giocatori bassi in quintetto. La mia prima responsabilità è dar spazio al talento, nessun egoismo, tanto gioco di squadra. Vorrei giocatori atletici e volenterosi, attenti in difesa, pronti al sacrificio, al rimbalzo. Qui si gioca di squadra a differenza della NBA, questo rende più bella questa Pallacanestro, passarsi la palla è quindi il mio principale obiettivo.”