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Serie A 15/05/2011, 21.57

L'Enel abbandona la serie A tra fischi e speranze

L'Air si impone 68-112 terminado al quarto posto. Ai play off la formazione irpina incontrerà la Benetton Treviso

Serie A

L'Enel Brindisi abbandona la serie A con una pesante sconfitta interna contro l'Air Avellino. I campani, grazie anche al successo odierno, confermano il quarto posto nella regular season e si propongono sempre più come la realtà più brillante del basket italiano da Roma in giù.
La gara di oggi non ha avuto storia data l'enorme differenza qualitativa tra la squadra di Vitucci e l'Enel Brindisi. Tra l'altro Bechi ha potuto ricorrere a rotazioni ancora più limitate vista l'assenza di Lang e gli infortuni di Tourè, Dixon e Giovacchini.
Avellino ha preso subito un grande margine di vantaggio e lo aumentato sempre più mentre quel che restava della New Basket Brindisi annaspava tra i fischi di gran parte del pubblico. Il 2-13 dopo appena 3' è diventato 9-20 al 5' e si è allungato fino al 16-33 al termine del primo quarto.
Si è giocato in un atmosfera davvero particolare: dalla curva dei tifosi brindisini hanno fatto comparsa diversi striscioni di contestazione verso gli atleti ed il direttore generale.
Nel secondo e nel terzo quarto la partita non ha avuto alcun sussulto: Green, Szewczyk, Thomas (osannato dal suo ex pubblico) e Spinelli hanno imperversato da un lato, mentre Diawara e Roberson hanno offerto l'ennesima prestazione da circoletto nero. L'unico atleta dei padroni di casa che è apparso in grado poter ravvivare l'ambiente è stato Cedric Jackson ma ha predicato nel deserto finchè non si è spento anche lui. A metà incontro è 33-60, alla fine del terzo quarto è 52-85.
E' troppo anche per Luca Bechi che ha deciso di fare a meno delle presunte star ed ha inserito un quintetto tutto italiano (Gallea, Danese, Pugi, Maresca e Infante). Il pubblico ha ricominciato a tifare, dalla curva è stato esposto lo striscione con il quale si chiede a Ferrarese di ripartire di slancio, e Brindisi ha riacquistato il volto della speranza.
In questo contesto ci piace pensare che il volto sia quello di Matteo Danese, brindisino, classe 1993. Il ragazzo è stato autore di una prova caparbia, condita da 7 punti. E' lui il beniamino di una serata di basket che non poteva non essere velata dalla tristezza e dalla rabbia.
Ma Brindisi deve saper guardare avanti per rialzarsi e ripartire da alcuni punti fermi. E la malinconia di dover lasciare il massimo campionato di basket è oggi mitigata dal sapere di poter puntare sulla brindisinità, sulla gioventù e di sapere la strada da cui ripartire per ridare vigore alla vecchia stella del sud
 

IL TABELLINO

ENEL BIRNDISI-AIR AVELLINO

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E. Carchia

E. Carchia

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