Alessandro Ramagli: Meritiamo i playoff. Ma dobbiamo andarceli a prendere
Le parole del coach della Virtus Bologna
Ultimo atto. La regular season, per Virtus Segafredo, si chiude domani sera in casa della Grissin Bon, con un derby della via Emilia che va sfrondato di ogni riferimento al passato, remoto o prossimo, perché quello che conta è il presente. La corsa ai playoff, che oggi vede la Virtus in ottava posizione, all’inseguimento di un obiettivo che un successo renderebbe concreto. Alessandro Ramagli conosce bene le regole del gioco, e conosce abbastanza l’ambiente di Reggio Emilia per sapere che non ci si può attendere una squadra demotivata e arrendevole. Sarebbe l’errore più grande, spiega il coach bianconero.
“Reggio è una squadra poco codificabile, in questo momento. Ha rilasciato due giocatori che ultimamente non stavano giocando, Garrett Nevels e Julian Wright, che ha avuto un problema alla caviglia. La struttura non cambia, la squadra era quella, da un po’ di partite. Semmai è l’infortunio di Cervi che potrebbe cambiarne un po’ le caratteristiche, dovremo capire se domani sera sarà in campo. Ma più che parlare di quello che la Grissin Bon è dal punto di vista tecnico, può interessare quello che può pensare, quale sia la sua condizione psicologica in questo momento. Perché è vero che si tratta di una squadra che non ha obiettivi da raggiungere, dal punto di vista sportivo, ma contrariamente a quanto si pensa, per me sono proprio queste le squadre più pericolose. Perché se sono male allenate, o vivono in una situazione di scarsa professionalità, le trovi molto scariche, ma a Reggio io ci sono stato e so che non è così. Troveremo un gruppo con la testa leggera, e conseguentemente anche il pallone per loro diventerà più leggero”.
Di non essere con la testa altrove, la Grissin Bon l’ha dimostrato anche contro l’HappyCasa Brindisi.
“Domenica scorsa è risalita da una situazione di “meno venti”, rimettendo in discussione la partita. Qualunque squadra senza obiettivi avrebbe mollato il colpo, loro sono tornati a giocarsela perché evidentemente sono un gruppo che dal punto di vista morale ha maturato qualcosa di importante dentro, nel corso della stagione. Ha solide fondamenta, è allenato bene, vive un momento di pallacanestro, non un momento di fine stagione in cui la pallacanestro è passata in secondo piano. Una squadra sana, mentalmente leggera, dunque particolarmente pericolosa”.
Servisse un titolo da film, non avremmo dubbi: il destino nelle proprie mani. E’ quello che succede a Virtus Segafredo.
“E’ vero. Esattamente così. Siamo a una vittoria dal raggiungimento di un bellissimo obiettivo. Inutile dire che ce lo saremmo meritati, anche per il percorso travagliato che abbiamo fatto, perché tutto questo non conta nulla: non è che ti prendi le cose perché te le sei meritate, te le prendi perché le vai a prendere, e per riuscirci dobbiamo passare da questa vittoria, indispensabile perché ci metterebbe al riparo da qualunque incrocio. Come ben sapete, sono un pessimo gestore di incroci, non mi interessano. So soltanto che bisogna andare a vincere a Reggio Emilia, è ineludibile”.
In che condizioni arriva il gruppo bianconero a questo appuntamento cruciale?
“Non lo so, tra la partita con Avellino e la gara di Reggio non ci sono gli strumenti per capire, dal punto di vista soprattutto fisico. E’ una situazione totalmente “in itinere”. Qualcuno dice che in fondo ci sono tre giorni di mezzo, ma uno di questi era un giorno di scarico, servito a chi doveva recuperare, come Alessandro Gentile che aveva da smaltire un piccolo fastidio alla caviglia, per cui il suo recupero è stato soprattutto di rigenerazione. D’altra parte, nemmeno mi interessa analizzare adesso la situazione. Quello che dovrò dire su questa stagione, spero di poterlo dire il più tardi possibile, il che significherebbe che saremmo a giocarci i playoff. Non si tratterà mai di opinioni che, “omen nomen”, sono sempre, appunto, opinabili. Parlerò di fatti, se e quando dovrò fare delle considerazioni. Le analisi però non vorrei farle a breve, perché vorrei godermi almeno un turno di playoff. Abbiamo lavorato nove mesi per questo, ora è il momento di partorire il bambino”.
Sono tanti, i tifosi pronti a prendere la strada di Reggio Emilia. Gli stessi che, nonostante la sconfitta con Avellino, domenica scorsa al PalaDozza hanno incitato capitan Ndoja e compagni.
“La gente è intelligente. Ha gli occhi per vedere, e quando vede un amico in difficoltà, in parte azzoppato ma che prima di mollare l’osso da tutto sé stesso, gli dà una pacca sulla spalla. Poi questa è una partita decisiva, che arriva all’ultima giornata di campionato, con una trasferta quasi “fuori porta”, quindi è anche normale che i cuori virtussini siano vicini alla squadra in questo momento. Ma loro ci sono stati vicini tutto l’anno, gomito a gomito, vivendo le nostre vicissitudini, anche se ci siamo allenati per motivi nostri a porte chiuse. Hanno capito il nostro sforzo, e cercano di sostenerci”.
Il presidente Bucci ieri ha incontrato la squadra. Un momento importante.
“Le cose accadono nella normalità. Alberto telefona a me e ai giocatori per salutarci dopo ogni partita. La cosa vera è che ha colto l’occasione, anche in virtù del suo ruolo istituzionale, per venirci a salutare. Un saluto ed un ringraziamento, in cui ha detto cose bellissime. Lui è davvero il fratello maggiore per qualcuno, il papà per qualcun altro, e oggi glielo devo dire con un sorriso, anche il nonno per uno come Pajola, e viene col ruolo del confidente. E’ stato un allenatore, e l’allenatore deve vedere due passi oltre gli altri, ed oggi è il presidente, doppiamente sensibile e doppiamente intelligente. Capisce che essere qui, farci sentire con un sorriso l’affetto del fratello maggiore, è qualcosa che alla squadra fa bene”.
GRISSIN BON REGGIO EMILIA-VIRTUS SEGAFREDO
PalaBigi, Reggio Emilia, ore 20.30
Arbitri: Sardella, Rossi, Grigioni
Diretta su Eurosport Player e su Radio Bologna Uno (89.8 FM)