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Serie A 13/04/2018, 14.21

Ramagli: Con Torino sfida decisiva per tutti. Senza Ale Gentile dobbiamo riconvertirci

Vigilia di una sfida importante. Lo sa bene, Alessandro Ramagli, che quella in casa della Fiat Torino (domani, sabato 14 aprile, PalaRuffini, ore 20.45) sarà una partita importantissima

Serie A

Vigilia di una sfida importante. Lo sa bene, Alessandro Ramagli, che quella in casa della Fiat Torino (domani, sabato 14 aprile, PalaRuffini, ore 20.45) sarà una partita importantissima. Del resto, a cinque giornate dalla fine della stagione regolare, con la corsa playoff ancora nel vivo, non potrebbe essere diversamente. Torino ha una striscia negativa aperta di cinque partite, e pensare che questo sia un punto a favore di Virtus Segafredo sarebbe il più grande degli errori. Massimo rispetto nell’approccio alla gara, e concentrazione assoluta. Anche perché ci sarà da reagire all’assenza, pesante, di Alessandro Gentile, bloccato negli ultimi secondi della partita di sabato scorso con Cantù da una lesione alla coscia destra.

 

“La Fiat Torino è una squadra davvero molto diversa da quella che incontrammo all’andata. Ha un nuovo allenatore e un gruppo che ha aggiunto tre giocatori di livello importante, perdendone altrettanti. Vander Blue è un realizzatore in grado di produrre punti in tanti modi, non sta vivendo un periodo particolarmente felice a livello di medie di realizzazione, ma questo fa parte del processo di adattamento ad uno stile di pallacanestro diverso. C’è un giocatore europeo di grande atletismo come Nobel Boungou Colo, e considero importante l’arrivo di Norvel Pelle, praticamente l’alter ego dalla panchina di Mbakwe. La squadra ha sicuramente aggiunto talento, fisicità e atletismo con il loro arrivo. Ha dovuto ridisegnare il proprio stile di gioco, ha trovato un punto di grande comunione di intenti con il successo in Coppa Italia, vinta da outsider, mentre in campionato non ha trovato immediatamente lo stesso tipo di chimica e sta vivendo un momento non semplice. Questa per loro è una partita decisiva per quanto riguarda la possibilità di accedere ai playoff, come del resto lo è per noi”.

 

Anche il clima al PalaRuffini sarà caldo: tutto l’ambiente conosce bene il valore della posta in palio.

 

“La sconfitta con Cantù ci inserisce totalmente in questo girone dantesco, in cui tante squadre si giocheranno un posto nella seconda parte della griglia dei playoff. Troveremo grande partecipazione da parte del pubblico torinese, visto che il presidente Forni ha cercato di stimolare l’ambiente facendo ben comprendere che questa è una sorta di “ultima spiaggia” per inserirsi a pieno titolo all’interno di questa lotta. Dovremo essere bravi sia dal punto di vista mentale che da quello tecnico”.

 

Sotto quest’ultimo aspetto, l’infortunio occorso ad Alessandro Gentile scompagina decisamente i piani.

 

“Una situazione già complicata sportivamente dalla sconfitta contro Cantù è ulteriormente resa difficile dall’infortunio di Alessandro. Che ci obbliga a riconvertire il nostro modo di esprimere pallacanestro. Lui è un giocatore non sostituibile per noi, non c’è un altro con le sue caratteristiche. Un punto di riferimento per la squadra. Non averlo determina un innalzamento del livello di responsabilizzazione di tutti gli altri. In questi casi a fare la differenza è la capacità della squadra di sopperire all’assenza di un giocatore. Come gruppo dovremo essere in grado di non far pesare la sua assenza”.

 

La Fiat e il suo momento delicato: una striscia aperta di cinque sconfitte regala un approccio diverso a chi deve affrontarla?

 

“Non conta niente. Perché adesso nessuno guarda più lo 0 su 5, la sconfitta nella partita precedente, ma sono tutti concentrati per cercare di raggiungere il loro obiettivo. E’ la cosa più bella di uno sport che ha i playoff come coda alla stagione regolare. Nel calcio ci sono tante squadre che non hanno più nulla da raggiungere da un po’ di tempo, e perdono il gusto della quotidianità. Nella pallacanestro provi ad agganciare uno di questi otto posti per i playoff, e la distanza da quelli che invece lotteranno per non retrocedere è minima. Sarà tutto molto aperto fino alla fine: l’atteggiamento mentale giusto, positivo, e il tentativo di trovare la soluzione alle situazioni che possono complicare il percorso quotidiano sono quello a cui dobbiamo sempre tendere. Lo facciamo noi, così come lo fa Torino, che ha una striscia negativa ma contro Milano avrebbe anche potuto vincere, e non ci sarebbe stato nulla da ridire perché ha fatto una partita di grandissimo spessore, dimostrando di essere una squadra forte, e rinforzata”.

 

Dopo la sconfitta casalinga con Cantù, ha sentito subito il bisogno, già nella conferenza del dopogara, di consigliare un approccio positivo alla situazione…

 

“Noi non abbiamo mai considerato che una partita avrebbe potuto avere un peso decisivo sulla stagione. Sappiamo che ogni pallottola che abbiamo nel caricatore va sparata nel modo giusto. Non è la partita con Cantù, o quella con Cremona, o la vittoria di Brescia a farci deragliare da questa certezza. Sapevamo che questo periodo finale della stagione ci avrebbe messo di fronte a scontri tutti decisivi. Allora è necessario non guardarsi mai indietro, e affrontare il futuro con positività, che credo sia il primo passo per costruire qualcosa di buono. E in questo caso, certo, ci vuole tanta bravura perché senza Ale siamo certamente una squadra diversa. Che dovrà pensare molto alla pallacanestro, non a quello che avrebbe potuto essere e non è stato.

 

Parole per cementare il gruppo, e non solo.

 

“E’ un  messaggio non solo per la squadra, ma per l’ambiente tutto. Io non faccio ricostruzioni prima che sia giusto farle, ma credo sia importante tenere bene a mente da dove siamo partiti. Quanto è stato complicato trovare gli equilibri, quanto lo è stato far girare la stagione in un momento in cui sembrava prendere una piega negativa. Tutto questo ci deve fare affrontare l’ultima parte di campionato con il sorriso sulle labbra, insieme alla determinazione e la voglia di giocarsele tutte. E’ un finale tutto da godere: difficile, ulteriormente complicato da quello che è accaduto in termini sportivi ed extrasportivi, sotto forma di infortuni. Ma comunque da vivere. E nella vita devi guardare sempre avanti, mai a quello che hai alle spalle. Noi il nostro obiettivo l’abbiamo chiaro: vogliamo entrare nei playoff, non ne siamo ossessionati ma ne siamo attratti. E intorno a questo obiettivo dobbiamo coalizzarci tutti: squadra, società, tifosi. Vincere tutto e subito sarebbe fantastico, ma lo sport non è così: sarà una battaglia fino all’ultimo secondo della gara del 9 maggio a Reggio Emilia, questo sarà pure delicato ma è anche affascinante”.

 

FIAT TORINO-VIRTUS SEGAFREDO
sabato 14 aprile, ore 20.45
PalaRuffini
Diretta su Eurosport 2, Eurosport Player e Radio Bologna Uno (89.8)

© Riproduzione riservata
E. Carchia

E. Carchia

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