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Serie A 10/04/2018, 17.51

Pallacanestro Cantù: in 300 a Carbonate per Burns e Tassone

Ieri sera la Red October Pallacanestro Cantù, rappresentata da Christian Burns e Maurizio Tassone, ha fatto visita all’associazione sportiva dilettantistica BasketViva di Carbonate (Como)

Serie A
Ieri sera la Red October Pallacanestro Cantù, rappresentata da Christian Burns e Maurizio Tassone, ha fatto visita all’associazione sportiva dilettantistica BasketViva di Carbonate (Como). Ad accogliere i due giocatori canturini oltre 300 persone in palestra tra allenatori, genitori, bambini e ragazzi. Quest’ultimi tutti rigorosamente in tenuta gialloverde, i colori societari della formazione comasca.

Al “PalaPuffo” di Piazzale Gianfranco Miglio, ad attendere i due atleti della Red October una folta platea di appassionati, tutti ansiosi di conoscere da vicino i propri beniamini. Ad aprire la serata ci ha pensato Burns, con un’entrata scenica: l’italo americano è arrivato in palestra con il microfono in mano, incominciando a sussurrare qualche parola già dall’esterno dell’edificio, entusiasmando i presenti al momento dell’ingresso sul parquet. I due giocatori biancoblù, dopo aver dato il “cinque” a tutto il settore giovanile del BasketViva, hanno preso posto al centro del campo dove si sono sottoposti a decine di domande. Dal giocatore preferito, al numero di scarpe. E ancora: dal canestro più importante realizzato in carriera, al sogno nel cassetto. Tante le domande, alle quali Burns e Tassone hanno risposto con grande sincerità e spontaneità. Dopo le domande tutti in fila per selfie e autografi su cartoline personalizzate, senza dimenticare la tradizionale foto di gruppo al termine dell’evento.

La Red October Pallacanestro Cantù ringrazia il BasketViva per l’ospitalità e per la calorosa accoglienza ricevuta.
© Riproduzione riservata
E. Carchia

E. Carchia

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Comments Occorre essere registrati per poter commentare 1 Commento
  • Varesino1990 10/04/2018, 18.14 Mobile

    Il pressing a tutto campo del basket viva era temibilissimo! Ahahah


    Mai capito perché si iscrivevano ai campionati giovanili varesini