Minucci: Impegnato per ripristinare la verità dei fatti e circoscrivere le mie reali responsabilità
L'intervista di Sportando all'ex deus ex machina della Mens Sana Basket: Come mai Siena unica società colpita? Dovrebbe chiedere alla Procura Federale, che pur avendo spunti investigativi non si è mai attivata
Il silenzio era doveroso per rispetto agli organi inquirenti che stavano svolgendo la loro attività investigativa. In questo lungo periodo sono stato avvicinato da molte testate giornalistiche interessate alla mia versione dei fatti e per ripristinare la verità su un argomento particolarmente doloroso per me quello dell’appropriazione. Dopo molti anni di indagini accurate e minuziose gli organi inquirenti hanno stabilito che nessuna delle iperboliche somme riportate dalla stampa mi sono state imputate nel rinvio a giudizio. Devo dire che escluso “la Gazzetta dello sport” tutti le altre testate si sono già rese disponibili a ripristinare la corretta informazione rispetto a quello che era stato erroneamente diffuso l’8 Maggio nella conferenza stampa a margine del mio arresto.
Come sono stati questi quasi quattro anni. Dall’arresto in poi?
Anni difficili, dolorosi, che sono serviti per comprendere gli errori fatti e definire i comportamenti degli altri attori che hanno contribuito in maniera determinante alla fine della Mens Sana e a vanificare 22 anni di duro lavoro.
Nel corso di una intervista a Basketitaly ha detto che le fake news attraggono più della verità. Quali sono le fake news di cui parla?
Mi riferivo all’articolo del corrispondente da Siena Claudio Coli che definiva il mio comportamento “scientemente mirante alla chiusura della società”. Un’opinione personale priva di riscontri oggettivi. L’estensore dell’articolo affermava che mi ero adoperato per far chiudere il progetto a cui avevo dedicato con passione e determinazione oltre quattro lustri della mia attività lavorativa, impegnando anche ingenti capitali. Tutto questo allo scopo di subire il sequestro di tutti i miei beni mobili ed immobili, gli arresti, la condanna mediatica, e tutto quello che ne conseguirà a livello penale e civile! Seconde lei questa non è una “fake news”? E come si può credere a ciò? Eppure questa strampalata teoria su qualcuno ha fatto presa! Ne è un esempio proprio la testata che lei dirige che è conosciuta per dare spazio a commenti dei lettori che trincerati dietro l’anonimato si lasciano andare a frasi ed epiteti che mirano spesso ad offendere senza il minimo interesse per la verità. Il suo lavoro di moderazione ne è testimonianza.
Nella sua intervista al Corriere della Sera ha dichiarato di aver fatto un grande errore, ossia aver utilizzato fatture sovrastimate per reperire fondi extracontabili. A distanza di tempo, a cosa imputa questo errore?
Ho detto che abbiamo fatto una scelta mal ponderata in quanto considerando il fatto parte integrante del sistema e per questo meno grave.
Nella stessa intervista aggiunge, però, che la sovrafatturazione era un sistema generalizzato nel basket italiano. Come mai, secondo lei, Siena è stata l’unica società colpita?
Dovrebbe chiedere alla Procura Federale, che pur avendo spunti investigativi non si è mai attivata. La sovrafatturazione è uno dei tanti sistemi che vengono usati per ridurre il carico fiscale. Molte società hanno avuto e hanno contenziosi con l’ufficio delle Entrate. Il nostro caso è stato più eclatante perché è maturato in un contesto ben più ampio che ha coinvolto tutta la Città e soprattutto il Monte dei Paschi che sotto la guida dell’AD Viola inopinatamente e senza preavviso ha deciso di cambiare atteggiamento nei confronti di molti settori della vita cittadina. Nel nostro caso il suo comportamento è stato la causa determinante della nostra chiusura. Questo atteggiamento nei confronti delle attività senesi non ha portato nessun beneficio ai conti della banca le cui sofferenze nonostante anni di interventi vengono ancora oggi valutate in circa 30miliardi di euro.
Oltre a ciò perché nel 2006, con uno storico scudetto ed una Saporta già in tasca, ha deciso di iniziare ad usare la sovrafatturazione? Pensava di non poter più vincere agendo all’interno delle regole?
Tutto ha inizio per caso con l’arrivo di Carlton Myers il cui agente era Stefano Sammarini! (ndr, titolare della Essedue Promotion, condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione)
La Mens Sana è sempre stata legata a doppio filo al Monte dei Paschi di Siena.
i.Come erano i rapporti con l’Istituto Bancario?
ii.Come li ha convinti ad investire sulla Mens Sana?
iii. Quale è stato il budget più alto che ha avuto a disposizione nel corso di una stagione, quella in cui disse che voleva provare a vincere l’EuroLeague?
Sono entrato alla Mans Sana dalla porta di servizio nel 1991 mi occupavo di marketing e pubblicità, poi nel 1992 sono stato incaricato di organizzare tutta la società anche dal punto di vista sportivo. Due anni più tardi sono entrato nella proprietà con il 25% delle quote.
Il Monte dei Paschi è entrato direttamente come sponsor principale nel 2000. Gli anni novanta sono stati difficilissimi dover contrastare i grandi mecenati dell’epoca era arduo senza una proprietà in grado di offrire le giuste coperture economiche. L’unica possibilità era il coinvolgimento del Monte dei Paschi, la sola entità in grado di sostenere lo sport professionistico a buon livello.
Ci sono state molte tappe di avvicinamento, prima con Fontanafredda, poi con Ducato. In quel periodo Il Monte dei Paschi ha seguito passo passo la gestione societaria dandoci fiducia e ottenendo ritorni di immagine di grande prestigio anche a livello europeo.
Come ho detto fino a che i dirigenti del Monte dei Paschi hanno mantenuto gli impegni tutto è filato liscio. Abbiamo sempre tenuto i conti in equilibrio nonostante le grandi difficoltà incontrate. Sono stati venti anni in cui abbiamo dimostrato di saper gestire al meglio le risorse a disposizione. In pochi si sono posti la domanda.
Perché è successo tutto questo dopo tantissimi anni di gestione della società? Cosa è cambiato? Cosa è successo a Siena? Certo molto più facile offendere, imputare al sottoscritto ogni responsabilità, che provare a rispondere a queste tre semplici domande.
Dopo l’ennesima Final Four, quella del 2011, i dirigenti della Banca ci chiesero di provare a vincere l’Euroleague garantendoci l’adeguato sostegno economico e promettendo un budget sui venti milioni di euro. Cifra che non si avvicinava neppure alla metà di quella a disposizione dei colossi europei. Gli extrabudget promessi non sono mai arrivati e anzi sono inopinatamente sono scomparsi sponsor importanti e poi nonostante l’impegno promesso da Viola lo stesso improvvisamente ci ha tolto l’indispensabile sostegno per la nostra sopravvivenza.
Alla luce delle prime sentenze relative all’inchiesta Time Out, si può dire che Claudio Toti e Renato Villalta, proprietario della Virtus Roma ed allora presidente della Virtus Bologna, fecero la scelta giusta nel non votarla come presidente di Lega?
Devo riconoscere che le due società erano in possesso di informazioni a me sconosciute. L’8 febbraio 2014 tre mesi prima del mio arresto intervennero in assemblea ragguagliando l’incredulo e sorpreso consesso dell’imminente arresto. Forse sarebbe più interessante capire chi ha dato loro questa notizia e perché?
Sempre a proposito di quella votazione. Come riuscì a convincere il presidente dell’Olimpia Milano, Livio Proli, a votarla? Si veniva dagli anni dell’”aria rancida”, termine usato dall’allora ex coach di Milano, Sergio Scariolo nel corso di una intervista. Cosa è successo?
Questa è una domanda che deve rivolgere a Proli e alle altre società che mi hanno prima convinto ad accettare la candidatura in un momento molto delicato della mia carriera e poi votato per eleggermi Presidente.
Cosa si sente di rispondere a chi dice che il sistema Mens Sana era un sistema non limpido e che i titoli accumulati sul campo sono viziati sia da artifici contabili sia da un sistema di potere da lei diretto ed indirizzato?
Se mi avesse fatto Lei questa domanda avrei risposto. Non avendo un interlocutore certo propongo a tutti coloro interessati all’argomento un dibattito attraverso le sue pagine che affronti questo e altri temi sensibili. La condizione è che i partecipanti debbano essere riconoscibili.
Parliamo del Processo Sportivo: lei è stato radiato ed alla Mens Sana sono stati revocati due scudetti, due Coppe Italia ed una Supercoppa. Lei lo ha definito “esclusivamente un fatto politico deciso dai vertici federali”. Può spiegarsi meglio? Perché la FIP ed i suoi vertici avrebbero voluto tutto questo dato che poi tutti i titoli revocati rimarranno tristemente senza vincitore nell’albo? Siena dava fastidio e se sì, a chi?
La giustizia sportiva è arrivata all’atto finale fra poche settimane il Collegio di Garanzia del Coni definirà questa vicenda. Poi se vorrà le risponderò dettagliatamente. Per quanto riguarda la decisione politica confermo ciò che ho detto, un suo collega mi espose per filo e per segno quale sarebbe stata la sentenza ben prima che iniziasse il processo sportivo. Devo dire che non aveva sbagliato di una virgola.
Ai tifosi di Siena ha detto “di avere pazienza”. Ma intanto Siena è ripartita dalla Serie B, subito promossa, ma ora viaggia a metà classifica in Serie A2 con un ritorno in Serie A che sembra lontano. Come pensa di convincerli a credere alle sue parole? Molti si sono sentiti e si sentono tuttora traditi.
Non comprendo il nesso tra avere pazienza e il campionato a cui partecipa la Mens Sana. L’avere pazienza si riferiva a tutti i veri appassionati che vogliono conoscere come sono andati realmente i fatti e non credere alle menzogne che artatamente sono state fatte circolate sulla mia persona e sui miei presunti comportamenti.
In tempi non sospetti avevo invitato tutti coloro interessati alla sorte della società ad attivarsi perché i nuovi vertici del Monte dei Paschi avevano radicalmente cambiato atteggiamento e rischiavamo la chiusura.
Ho fatto interviste, sono stato in televisione e in una trasmissione di Canale 3 Toscana aperta al pubblico ho spiegato cosa sarebbe successo. Ho avuto decine di colloqui su questo argomento.
Mi sono attivato perché si formasse una associazione che provasse a far sentire la propria voce verso il Monte dei Paschi e le Istituzioni poco interessate alle sorti dello sport cittadino. Tutte queste iniziative non solo non hanno ottenuto risultati ma qualcuno, molto abilmente, ha fatto si che fossi individuato come il capro espiatorio e tutte le responsabilità ricadessero si di me.
Anche al più sprovveduto sarebbe bastato comprendere come la Mens Sana dove il socio di maggioranza, la Polisportiva non solo non aveva capacità di capitalizzare la Mens Sana Basket ma riceveva da questa una somma di circa 300.000 euro annui di canone e quindi dipendevamo esclusivamente dal comportamento del Monte dei Paschi.
Per oltre quindici i anni tutto è filato liscio. Poi per le cause ormai note si è arrivati ad un cambio dei vertici della Banca che in un primo momento hanno fatto credere che tutto sarebbe rimasto invariato poi come ho detto senza preavviso il 3 dicembre 2012 Valentino Fanti segretario dell’AD mi ha comunicato che Viola non avrebbe pagato i premi.
E questa è stata la prima ma non la più grave decisione che di fatto ha sancito il disimpegno della banca. Causando quello che è successo. Ma è molto più semplice cercare un capo espiatorio che si debba accollare tutte le responsabilità. Un gioco al massacro al quale fino a poco tempo fa non potevo ribattere.
Ora le condizioni sono cambiate e mi sto battendo perché la verità venga fuori. Mi sono assunto la responsabilità penale di aver utilizzato fatture sovrastimate ma sempre e solo a unico vantaggio della società. Questa è la verità dei fatti che sono disposto a difendere in ogni sede.
Segue ancora il basket italiano, la EuroLeague o la NBA?
Il basket è stata da sempre la mia passione, non posso rinunciare allo spettacolo offerto dalla NBA.
Cosa ne pensa della scelta di Simone Pianigiani di andare all’Olimpia Milano? Alcuni tifosi di Milano lo criticano per il suo passato senese.
Simone è un grande allenatore e un uomo intelligente se ha fatto questa scelta avrà valutato pro e contro.
Pensa che metterà più piede al PalaSclavo? O anche in un palazzo di Serie A?
Sono molto impegnato come vede per ripristinare la verità dei fatti e circoscrivere i miei reali comportamenti e responsabilità. Questo per il momento è l’unico argomento che attrae il mio interesse.
Nel basket non potrà più rientrare, dato che è stato radiato, ha mai pensato di ricominciare la sua carriera da dirigente sportivo, portando la sua ventennale esperienza del basket, in altri sport?
Sull’argomento legato alla mia radiazione, fra l’altro pena inflittami quando da anni non ero più tesserato, tutto è sospeso in attesa delle decisioni del Collegio del Coni. Come ho detto il mio interesse è rivolto altrove, almeno per il momento.