Sacchetti: 'Scendere in campo con l'obiettivo di dare il massimo, senza risparmiare energie'
Le parole del coach di Cremona in vista della Final Eight di Coppa
“Partecipare alla Final Eight di Coppa Italia per la Vanoli Cremona è un traguardo molto importante ed al tempo stesso un'occasione, perché dev'essere uno stimolo per tutti noi per dimostrare il nostro valore. L'elite del basket italiano sarà concentrata al Mandela Forum per quattro giorni, con tutta l'attenzione mediatica che ne consegue. Ho visto gente fare cose incredibili un torneo così e cambiare la propria carriera...”
Meo Sacchetti parte dall'aspetto motivazionale per introdurre la terza partecipazione di Cremona alla kermesse di Coppa Italia, trofeo che il coach di Altamura alzò con Sassari nel 2014 a Milano, con l'attuale playmaker biancoblu Travis Diener eletto Mvp della manifestazione, e nel 2015 a Desio, quando nei quarti eliminò proprio la Vanoli, allora alla sua prima volta in questa competizione.
“La Coppa Italia è un torneo del tutto particolare, e per questo affascinante. C'è la tensione tipica di quando c'è in palio un trofeo e, pur se sappiamo di partire come Cenerentola, in partite secche come queste può succedere davvero di tutto. Lo sanno bene anche alcuni dei miei giocatori, visto che Drake e Travis l'hanno vinta con me e Fontecchio con Milano. Dovremo scendere in campo con il solo obiettivo di dare il massimo perché sono partite senza un domani, non possiamo pensare minimamente a risparmiare energie”.
“Avellino è una squadra di alto livello, la qualità del loro roster non si discute e vale sicuramente uno dei primi quattro posti. Essendoci guadagnati questa partecipazione in volata all'ultima giornata d'andata abbiamo preso i primi della classe. Ritengo però che la mia squadra possa metterli in difficoltà. Certamente aver vinto il match d'andata al PalaRadi non conta nulla perché ora, in una partita senza futuro, si azzera tutto, con un sapore e un'adrenalina diversi rispetto a quelli del campionato”.
“Firenze è una città stupenda, un patrimonio dell'umanità, e lo sanno anche i ragazzi visto che è uno dei primi posti che i giocatori americani visitano con le famiglie. E se non l'hanno già fatto, ben venga che lo sport possa dare loro questa occasione. Manca da anni il basket ad alto livello, ma so che si sta lavorando bene a livello giovanile e mi auguro che un domani Firenze possa tornare ad avere il basket di Serie A”.