Sodini: "Forti delle nostre armi da fuoco, Cremona squadra camaleontica"
Le parole del coach di Cantù in vista del match contro Cremona
VANOLI CREMONA, L’AVVERSARIA
«Cremona ha fatto un’aggiunta importante, Simone Fontecchio, che ha cambiato il percorso del girone di andata della Vanoli. Squadra allenata da coach Romeo Sacchetti, che ho sempre ammirato perché lo ritengo tra i più bravi ad interpretare e gestire le partite nell’arco dei 40 minuti, non a caso è il commissario tecnico della Nazionale italiana. Cremona e Cantù sono due squadre che giocano una pallacanestro briosa e dalla grande predisposizione offensiva. La nostra intenzione sarà quella di far giocare Cremona il più possibile 5 vs 5, fermando il loro contropiede. Sono un roster molto profondo come talento, hanno un reparto ali molto temibile composto da Fontecchio, Milbourne e Martin, poi ci sono i cugini Diener che sono di una certezza assoluta ma che, rispetto alla partita di andata contro di noi, hanno un minutaggio ben diverso. Cambiato probabilmente anche per preservare le loro energie, giustamente direi vista la loro età anagrafica. Sono d’accordo con Sacchetti quando dice che le due squadre hanno due punti di riferimento come Darius Johnson-Odom e Randy Culpepper, i quali possono fare quello che vogliono in campo grazie al loro talento».
IL PIANO PARTITA
«Avremo a che fare contro una formazione camaleontica, mentre noi abbiamo una struttura di squadra più rigida ma forti comunque delle nostri armi da fuoco. Vogliamo giocare una partita con molto equilibrio, riuscendo a ben distribuire i nostri punti forza. Vogliamo imporre il ritmo e per farlo dovremo essere anche un po’ arroganti, ma dobbiamo migliorare nella gestione dei canestri. Vincere a Cremona sarebbe importante perché vorrebbe dire tenerci distante da loro, battere la Vanoli due volte ci permetterebbe di tenerla dietro, sarebbe una distanza importante. E questo, per il mio obiettivo che resta sempre la salvezza, conta davvero molto, voglio tenermi dietro più squadre possibili».
PRESSIONE E TENSIONE
Coach Sodini si sofferma poi sulla parola “pressione”: «La pressione sulla squadra sta aumentando e la pressione può essere una cosa positiva o negativa. Diversamente, invece, la tensione è qualcosa che contrae e che impedisce di esprimersi come si vorrebbe. In questo momento, in cui le aspettative si sono alzate, voglio mettere pressione ai miei giocatori in maniera da farli rendere al meglio. Allo stesso tempo, però, voglio tenere la tensione al di fuori perché influenzerebbe nel loro comportamento. Preferisco accentrare tutte le pressioni interne su di me e sui miei collaboratori, pur di non dare tensioni ai miei giocatori. Io ho chiuso le porte degli allenamenti per proteggere la mia squadra, creando così un sistema chiuso, evitando ogni tensione possibile. Non voglio che una tensione immotivata possa degenerare in frustrazione».
LO STATO DI SALUTE DELLA SQUADRA
«Le ultime due vittorie in volata testimoniano che abbiamo fatto dei passi in avanti. Adesso voglio che cresca la competizione interna. Christian Burns sta lavorando giorno per giorno con il preparatore fisico ma valuteremo la sua condizione soltanto all’ultimo momento, vedremo se sarà in grado di giocare oppure no. Abbiamo avuto poi un piccolo problema con Jaime Smith che ha saltato una giornata di allenamenti ma che si è comunque allenato negli ultimi due. Infine, c’è ancora Randy Culpepper che convive con il problema alla mano che gli fa perdere confidenza con il suo tiro ma sarà ovviamente della partita, per il resto non ci sono altri problemi».