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Serie A 12/01/2018, 13.00

Cantù, Sodini: 'Con Brindisi non una sfida come le altre'

Le parole del coach in vista della sfida di campionato

Serie A
Stamane coach Marco Sodini, capo-allenatore della Red October Cantù, ha presentato in conferenza stampa la trasferta di Brindisi contro la Happy Casa, partita in programma domenica 14 gennaio al “PalaPentassuglia”. Di seguito le parole del coach canturino sull’ultima giornata del girone di andata del campionato di Serie A PosteMobile:

«Affrontiamo Brindisi nel loro miglior momento. Nelle ultime tre partite, dopo il cambio dell’allenatore e l’arrivo in panchina di coach Frank Vitucci, Brindisi ha avuto decisamente un cambio di passo. Per la prima volta nella stagione sono riusciti a vincere due partite di fila, noi per questo li invidiamo perché per adesso non ci siamo ancora riusciti. Per noi vincere nei turni dispari sembra una cosa complicatissima».

HAPPY CASA BRINDISI, L’AVVERSARIA

«È una squadra che ha avuto delle difficoltà per dieci partite ma adesso si sta assestando, indipendentemente dal fatto che hanno vinto le ultime due partite, indipendentemente dal fatto che hanno meritato o no di vincere le partite, questo non cambia che è una squadra pronta e da rispettare. Troveremo un ambiente molto caldo perché il “PalaPentassuglia” è un palazzetto sempre pieno e che è sempre molto vicino alla squadra. Brindisi è una formazione che ama correre come noi anche se non sempre sono riusciti a farlo, la nostra bravura starà nell’impedirgli di correre. Al termine dei 40’ non dovremo avere rimpianti, nessuno».

IL ROSTER BRINDISINO

«Brindisi è una squadra dal buon talento offensivo e che nelle ultime tre partite ha segnato 85 punti di media, tirando con statistiche irreali da due, con quasi il 70%. È una squadra con delle gerarchie ben definite. Da quando è arrivato Donta Smith, che gioca da ala grande, hanno una struttura di gioco differente e ben delineata. Nic Moore è esperto e talentuoso, lo considero molto più simile ad una guardia che ad un playmaker. Le responsabilità di playmaking ce le ha Milenko Tepic che è esperto e bravissimo nel passare la palla, oltre a gestire molto bene le situazioni di pick and roll, nonostante sia molto alto. Questo ha permesso a Brindisi di avere una solidità decisamente diversa. Poi c’è Cady Lallane che è un giocatore di tocco, a Brindisi sembrano essere particolarmente bravi a trovare giocatori molto grandi ma con un ottimo tocco, penso ad Amath M’Baye lo scorso anno, adesso Lallane. È un giocatore dalla doppia dimensione frontale, sa giocare vicino a canestro ed ha una produttività importante. È un quintetto di assoluto rilievo. Poi, dalla panchina, parte un ragazzo che conosco benissimo perché l’ho allenato e perché sono stato uno dei primi a lanciarlo in un campionato come l’A2: sto parlando di Marco Giuri, un giocatore di grandissimo impatto emotivo e la sua presenza, anche soltanto dalla panchina, stimola sempre tutta la squadra non a dare il 100% ma il 1000%. Poi c’è Blaz Mesicek che è un ragazzo atipico perché di solito i giovani cercano molto di più il tiro da fuori, lui invece si butta dentro in area con coraggio, attaccando con decisione. Poi ci sono Marco Cardillo, che è sempre stato un lottatore, e Daniel Donzelli che è un bellissimo prospetto della pallacanestro italiana. Soltanto i tanti infortuni ne hanno impedito l’evoluzione di gioco, incidendo anche sul suo potenziale. Infine c’è Obinna Oleka che cambia i lunghi dalla panchina, giocatore decisamente fisico».

QUI CANTÙ

«Questa per noi non è una partita come le altre e questo non possiamo nasconderlo. È uno scontro diretto per allontanare l’ultimo posto in classifica ma è anche vero che è una partita decisiva per la Final Eight di Coppa Italia visto che siamo settimi e manca una sola gara alla scadenza del girone di andata. È una partita molto importante per tutti noi e per questo i miei giocatori sono stati iper attenti in settimana. Finisse oggi il girone di andata saremmo dentro alla Coppa Italia e ognuno di noi ha l’ambizione di voler cogliere questa opportunità, per questo abbiamo prodotto allenamenti di grande qualità nei giorni scorsi. C’è un enorme voglia di competere, l’approccio deve basarsi sulla consapevolezza di noi stessi, basato sull’aggressività e sull’attenzione a nascondere le nostre lacune. Noi non vogliamo far correre Brindisi e vogliamo essere bravi come lo siamo stati nelle ultime partite, salvo per quei 10’ fatali a Reggio Emilia. Brindisi deve meritarsi ogni canestro, non vogliamo regalargli nulla. La squadra sta bene, l’unico problema resta la mano destra di Randy Culpepper, gli fa ancora molto male ed è arrabbiato perché non gli passa il dolore. In questi mesi ci ho messo la faccia, spostando molto l’attenzione verso il campo, lasciando da parte i problemi societari per focalizzarci sulle cose positive. Spostando l’attenzione siamo riusciti ad arrivare a questa partita, dove ci giochiamo l’accesso alla Coppa Italia. Ricordo ancora una volta che all’inizio dell’anno ci davano sedicesimi, adesso invece abbiamo il miglior attacco del campionato e siamo settimi davanti a Trento - finalista scudetto dello scorso anno – e Virtus Bologna, che ha fatto grandi proclami all’inizio della stagione. Non vogliamo fermarci minimamente».

UN RINGRAZIAMENTO SPECIALE

«Ringrazio pubblicamente le persone che ci stanno aiutando dall’esterno e quelle che lo faranno prossimamente, quelle che arriveranno in futuro. Così come ci tengo a ringraziare, oltre a giocatori, staff tecnico e staff medico, anche tutte quelle persone della Pallacanestro Cantù che mi aiutano tutti i giorni con il loro spirito. Alcune di queste persone non hanno esperienza ma sono comunque persone con delle qualità. Mi trasmettono uno spirito e mi danno una spinta molto canturina. Se non ci fosse il mio staff dietro io non esisterei, essere comunque il loro punto di riferimento non mi spaventa affatto».
© Riproduzione riservata
O. Cauchi

O. Cauchi

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