Meo Sacchetti: Con Varese è sempre una sfida particolare per me
Sacchetti: Domenica ci troveremo di fronte Varese, che per la sua grande tradizione cestistica è sempre stata la squadra che io ho tifato da bambino ed in cui ho anche giocato
Buonasera coach. Siamo qui per presentare la partita con Varese, ma non possiamo non fare un minimo riferimento all’ultima partita giocata, quella vinta fuoricasa sulla capolista Brescia. Ci racconta le sue considerazioni ed emozioni “a freddo”?
Abbiamo vinto una partita sicuramente importante a Brescia; è stato un bel derby contro la prima in classifica. Sapevamo che per poter vincere dovevamo assolutamente giocare meglio della squadra avversaria e ci siamo riusciti. La nota oltremodo positiva è che abbiamo giocato con alcuni elementi del nostro roster che ultimamente erano rimasti in panchina e la loro risposta è stata davvero importante: questo è stato il messaggio più bello. A seguito di tutto ciò, ora pensiamo di avere qualche giocatore in più a disposizione.
Torniamo a guardare avanti. Domenica qui al PalaRadi si troverà difronte ad un coach esperto come Caja. Loro vengono da una sconfitta con l’ultima in classifica, noi da una vittoria con la prima; che partita sarà? Quali potranno essere le insidie da affrontare?
Domenica ci troveremo di fronte Varese, che per la sua grande tradizione cestistica è sempre stata la squadra che io ho tifato da bambino ed in cui ho anche giocato. Per questo, quelle con Varese sono sempre state delle sfide particolari per me. Il fascino di questa società aumenta se pensiamo alla lunga storia che possiede e la caratterizza. Nel merito della gara di domenica dico che le partite contro le squadre di Caja sono sempre strane. Certamente noi dovremo focalizzare l’obiettivo e presentarci sul campo con la mentalità e l’atteggiamento che abbiamo avuto a Brescia. Il match di domenica sarà importantissimo proprio per questo motivo: dovremo trovare delle conferme; ci dirà veramente se abbiamo capito la lezione, ovvero che in questo campionato per giocare a pallacanestro bisogna sempre impegnarsi al massimo delle possibilità, non ci sono partite facili e sarà sicuramente importante lo spirito con cui affronteremo la nostra prossima avversaria. Questo è quello che mi piacerebbe vedere dai miei ragazzi, la dimostrazione di avere acquisito questa continuità.
In funzione della classifica, così come possiamo analizzarla ad oggi, quanto saranno importanti le prossime due gare con Varese e Orlandina che chiuderanno il girone d’andata?
Non guardo mai la classifica. Preferisco guardare sempre partita dopo partita, quindi in questo caso quella con Varese. All’Orlandina ci penseremo dalla prossima settimana.
So che non le piace parlare dei singoli, ma viste le prestazioni più che positive di Fontecchio, Portannese e Gazzotti nell’ultima gara con Brescia ed anche alla luce delle recenti considerazioni fatte da Lega e Federazione, si può affermare definitivamente che ai giovani giocatori italiani non manca nulla per potersi affermare se non fiducia e possibilità di esprimersi?
Sicuramente tutti e tre hanno offerto un’ottima prestazione. Fontecchio ha fatto un gran primo tempo, poi probabilmente l’ho fatto giocare addirittura un po’ troppo ed è arrivato un pochino stanco alla fine. La risposta di Portannese e di Gazzotti è stata ottima. Quando dei giovani italiani giocano così bene il merito è tutto loro. La maggiore difficoltà che si trovano ad affrontare è quella di farsi trovare sempre pronti; non hanno tanta possibilità di sbagliare e perciò devono essere ancora più bravi ad approcciare mentalmente la partita nel migliore dei modi e a dare subito qualcosa. Come dico sempre, un giovane italiano ha un compito molto difficile, infatti per emergere devono dimostrare subito qualcosa e poi mantenere una certa continuità di prestazione. Questo è l’unico modo per spingere l’allenatore di turno, in seguito alle risposte che danno in campo, a farli giocare di più.