Non può non elogiare il coraggio dei suoi ragazzi coach Esposito a fine partita. Il tecnico biancorosso è deluso per il risultato ma non per la prova della The Flexx, capace di mettere paura a una Virtus che si presentava alla sfida reduce da tre vittorie nelle ultime quattro partite: "Dopo la sconfitta di dieci giorni fa con Trento -spiega Esposito- avevo chiesto alla squadra un atteggiamento più costante nell'arco dei quaranta minuti e devo dire che sono stato accontentato. Stasera, infatti, anche nei momenti difficili o dopo aver subito parziali di un certo peso abbiamo sempre reagito. Le cose migliori le abbiamo fatte nel secondo tempo, specie nel terzo quarto, dopo che siamo riusciti ad aggiustare tatticamente alcune cose che nel primo tempo avevamo invece sofferto. E' ovvio che dopo una sconfitta c'è sempre delusione, ma questa deve essere per noi la partita della ripartenza, dal momento che dopo tanti aggiustamenti, da oggi in poi potremo finalmente lavorare con il roster definitivo. Aver fatto questo tipo di partita in casa di una Virtus che è sicuramente cresciuta rispetto alla squadra di un mese e mezzo fa è sicuramente motivo di orgoglio -prosegue il coach- e ciò deve darci forza e carica per affrontare le prossime due partite che saranno altrettanto difficili. Saranno settimane impegnative, ma che spero ci proietteranno nel migliore dei modi a un girone di ritorno che sono convinto possa essere per noi molto diverso".
L'ultima battuta Esposito la concede sull'arbitraggio: "La Virtus ha vinto con merito -chiarisce il tecnico biancorosso- ma francamente non ho veramente capito niente a proposito del metro arbitrale. E' stata una partita in cui non sono riuscito a capire se si poteva picchiare, correre, saltare, urlare... E' francamente difficile anche per un allenatore sapere cosa dire ai propri ragazzi, soprattutto quando ti chiedono il perché di certi fischi o di certe decisioni arbitrali che nemmeno tu hai compreso".
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