Matteo Bonetti per Sportando: 'Domani sarà grande festa dello sport'
Le considerazioni del patron della Germani, alla vigilia del derby contro la Vanoli Cremona
Dottor Bonetti, che tipo di derby si aspetta?
“Per noi sarà una partita difficile. La Vanoli sta facendo molto bene, e, quando si accende nel corso della partita, diventa difficile fermarla: ne sanno qualcosa Sassari ed Avellino, sonoramente sconfitte al PalaRadi da una squadra ricca di talento.
La strategia della società mi pare quella giusta: hanno gettato le basi di un progetto triennale, partendo da un allenatore importante, per un programma importante. Per quest’anno, mi sento di dire che hanno già raggiunto la permanenza in categoria.
Non so se riusciranno ad accedere alla F8 di Coppa Italia avendo lasciato per strada 4 punti che potrebbero risultare decisivi ai fini della qualificazione. Ad ogni modo, per il futuro potranno fare sempre meglio.
Per domani si profila una gran partita, con il pubblico delle grandi occasioni che da giorni ha esaurito i biglietti disponibili. Sarà una grande festa di sport”.
Il vostro primato in classifica è considerato una sorpresa. Eppure, alla luce di come avete operato sul mercato estivo (conferma dei migliori, conferma dei 4/5 del quintetto), si potrebbe anche asserire di “meravigliarsi della meraviglia”. Non è così?
“Noi abbiamo già la squadra anche per la stagione prossima. Il nostro budget non è equiparabile alle corazzate della serie A, quindi dobbiamo sopperire con un programma societario – per il quale debbo riconoscenza a Sandro Santoro e Marco Abbiati - nell’ambito del quale risulta fondamentale confermare, specie in un campionato difficile come il nostro. La nostra forza è avere costruito un gruppo di lavoro e portarlo avanti. Abbiamo confermato David Moss, che mantiene i livelli di qualità che conosciamo malgrado l’avanzare degli anni: autentico highlander del nostro campionato. Abbiamo instaurato una grande sintonia con Luca Vitali, riportandolo alla guida del gioco della Nazionale. Abbiamo confermato per due anni Marcus Landry, miglior giocatore straniero del campionato scorso; prima, solo la Mens Sana era riuscita a confermare il miglior giocatore del campionato, Terrell Mc Intyre.
I risultati sono stati: nella stagione scorsa, F8 di Coppa Italia, eliminati nelle ultime battute di gioco da Sassari in semifinale. In campionato, 10° posto, secondo miglior risultato di sempre per il basket bresciano, dopo il quarto di finale di play-off del 1981, perso dalla allora Cidneo contro la Olimpia Milano.
Quest’anno, record di nove vittorie consecutive”.
E con due sole sconfitte, entrambe rimediate per un soffio.
“Se penso a come abbiamo perso contro Sassari sto male; se penso a come abbiamo perso a Mlano, sto peggio. Mai stati sconfitti dagli avversari, finora, ma omaggi nostri.
In ciascuna partita, abbiamo una ripartizione di punti in maniera equa, con un protagonista che spicca a rotazione. Questa è la nostra grande forza, come lo fu di Trento la stagione scorsa, che perse il titolo solo a causa di circostanze sfortunate”.
In queste condizioni di classifica e di atmosfera dell’ambiente, impossibile non pensare alla conquista del titolo. Non è vero? Magari calando l’asso primaverile, come due stagioni fa con Moss.
“Lo scudetto lo vince sempre la Juventus; è chiaro che la favola del Leicester è bellissima. Sarebbe bello si potesse realizzare anche in Italia”.
Come sta rispondendo l’imprenditoria bresciana alle vostre prodezze?
“La svolta importante del basket a Brescia ha origine dal territorio, che ha dato una grande risposta. L’imprenditoria bresciana si è avvicinata a noi; particolare riconoscenza devo a Mauro Ferrari, amministratore delegato di Germani Trasporti.
Prima di riportare il basket a Brescia, che mancava da 28 anni, nella pallacanestro ho fatto tutto: il giocatore, l’allenatore, il dirigente e anche l’arbitro. Quindi conosco l’ambiente e come ci si muove in esso; tuttavia, Matteo Bonetti può essere bravo ad andare a prendere Landry, retrocesso nel campionato spagnolo; David Moss, dimenticato dal campionato italiano, Luca Vitali, per farne il faro della squadra, Dario Hunt che, dopo i precedenti a Caserta e Capo d’Orlando, oggi è tra i primi cinque del campionato nel suo ruolo. Ma senza l’apporto conferito da famiglie importanti del comprensorio, tutto ciò non sarebbe stato realizzabile.
Potenzialmente, a Brescia si può fare tutto. Brescia è la città più ricca d’Italia; potrebbe fare stato a se, e divenire città-stato. Se l’intera provincia progredisce nello sposare il nostro progetto, possiamo fare ciò che vogliamo.
Gli spettatori sono in costante aumento: per il derby di domani, il PalaGeorge è esaurito da giorni. A Milano abbiamo avuto un seguito di tremila persone; nel corso dell’intera settimana che ha preceduto la partita, continuavano a pervenire richieste di biglietti da tutta la provincia: da Sarezzo, da Ospitaletto, da ogni località del territorio”.
In quest’ottica, come procedono i lavori di ristrutturazione dell’EIB?
“La stima del termine lavori è per maggio/giugno. Per come la vedo io, non riusciremo a giocarvi i play-off, essendo che, all’esito dei lavori, occorrerà altro tempo per i collaudi. Dunque, ritengo che riusciremo ad entrare all’EIB per iniziare la prossima stagione: avremo la disponibilità di 5250 seggiolini, con proiezione di parterre, verso 6000 posti. Sulla base della tendenza attuale, saranno ancora pochi, ma intanto avremo il campo di gioco in città”.