Marco Sodini: Reggio produce una pallacanestro simile alla nostra. Non dobbiamo farli correre
Le parole del coach di Cantù
POST CANTÙ-PESARO
«Della partita contro Pesaro mi è piaciuto molto lo spirito di insoddisfazione che ha avuto la mia squadra dopo una partenza non perfetta, dove abbiamo fatto anche degli errori in contropiede non nostri, delle palle perse che gridano ancora vendetta. Nel secondo tempo, invece, mi è piaciuta la maturità con cui siamo andati a fare delle scelte in maniera consapevole per prendere vantaggio e per la crescita della nostra difesa nel corso della gara. C’è stato un lungo “garbage time” ma la realtà è che gente come Davide Raucci ha giocato quando la partita era ancora in equilibrio, gioco forza anche per l’assenza di Charles Thomas. Si è fatto trovare pronto e per questo lo ringrazio».
GRISSIN BON REGGIO EMILIA, L’AVVERSARIA
«È una squadra in profonda evoluzione e che, negli anni, ha sempre avuto un progetto. Hanno portato avanti il progetto italiani anche all’inizio di questa stagione ma poi, per una miriade di infortuni, sono stati costretti a cambiare in corsa, riuscendo grazie alla solidità della società a prendere una marea di giocatori. Tant’è che ora il loro problema più grosso è l’abbondanza, perché stanno rientrando tutti gli infortunati. Affrontiamo una squadra che produce la pallacanestro più simile alla nostra, è una formazione dal grande talento e che ama correre come noi. Inoltre, nonostante le loro statistiche da tre non siano buone, dovute comunque alle problematiche legate agli infortuni, sono una squadra di grandi tiratori».
PIANO PARTITA
«A Reggio Emilia cercheremo di fare una gara che non snaturi le nostre caratteristiche perché credo che la mia squadra non sia sufficientemente attrezzata per abbassare i ritmi durante una partita, questo non l’abbiamo mai fatto. Ad esempio contro Torino probabilmente avrebbe avuto senso farlo ma, giocando la nostra pallacanestro, siamo riusciti a competere ed a giocare meglio. Adesso Reggio Emilia ha la possibilità variare perché può contare su quintetti molto piccoli, con giocatori sostanzialmente tutti perimetrali, ma anche su due lunghi strutturati. Non so quali saranno le loro scelte, i loro dodici, ma so che non dovremo preoccuparci tatticamente di quello che farà Reggio Emilia. Per un motivo molto semplice: in tutti i 5 ruoli dispongono di giocatori pericolosi che ci obbligano a fare una grandissima prestazione, sia offensiva che difensiva. La mia ambizione sarà quella di correre il più possibile in attacco e di far correre loro il meno possibile, mi sembra comunque presuntuoso immaginare di poterlo fare per tutti i 40’, dato che quasi nessuno ci è riuscito. Speriamo di sfatare la cabala dei turni di campionato dispari, visto che finora abbiamo vinto solo nelle giornate pari».