Torino: Davide Parente e la forza dell'esperienza
"Il mio ruolo è quello di mettere al servizio del complesso i 19 anni di esperienza accumulata da professionista"
“Il mio ruolo – sottolinea Davide Parente – è stato chiaro fin dal principio dopo i colloqui con la Società e con il coach. L’ho accettato con grande entusiasmo ed è quello di mettere al servizio del complesso i 19 anni di esperienza accumulata da professionista, mantenendo elevata la qualità degli allenamenti. Un lavoro “dietro le quinte” di cui non in molti si accorgono ma che è tanto importante quanto quello messo in campo durante le partite nel corso dell’intera stagione”.
Quali le maggiori soddisfazioni in questa veste? “Vedere che grandi talenti come Sasha Vujacic, vincitore di due anelli NBA e compagno di grandissimi giocatori, vengono a chiedere consigli e si confrontano regolarmente con il sottoscritto, rappresenta una delle maggiori gratificazioni stagionali”. Un 2017 che sta per chiudersi con grandi appuntamenti per la Fiat Torino. Come contribuisci ad affrontarli?: “Dando motivazioni e sostanza agli altri, anche nei momenti un po’ più complicati come quello che abbiamo attraversato recentemente. Ovvio che certe considerazioni rimangano nello spogliatoio ma la capacità di dialogare è in questi frangenti essenziale. Questo mi era stato chiesto e questo cerco di fare al massimo, per la crescita costante della squadra, del gruppo, della Società. Un principio che vale sia per l’inserimento dei nuovi elementi in roster, sia per la crescita dei giovani come David Okeke. Ha fatto step importanti David, aiutato dalle personalità dei giocatori con i quali in questi due anni ha potuto giocare ed allenarsi. Parlo di valori non solo tecnici ma soprattutto personali, i soli in grado di fare la vera differenza”.
Quali i tuoi obiettivi a breve e più lunga gittata? “Nell’ordine la qualificazione in EuroCup alla seconda fase e l’ingresso nella Final Eight di Coppa Italia. Poi si vedrà ma è ovvio che raggiungere i playoff rappresenta l’altro obiettivo d’inizio anno, non solo mio. Abbiamo dimostrato di possedere un roster in grado di lottare alla pari con tutte le formazioni, ricco di talento e imprevedibilità. Guardando ancora più in là la realizzazione del sogno sarebbe il successo nell’unico campionato che mi manca, dopo aver centrato il primo posto in tutte le categorie nelle quali sono sceso in campo. Naturalmente affronto le partite di questa stagione partecipando come se fossi in quintetto, perché la voglia di giocare, quella nello spirito che ho ancora di bambino innamorato di questo sport, non viene mai meno”.
Parliamo della sfida ormai imminente contro Bologna. Come la immagini? “Sarà una partita delicata perché Bologna è una grande piazza cestistica, ha potenzialità sia economiche che tecniche e sta pensando di rafforzare ancora il roster già reso molto competitivo dopo la campagna acquisti estiva. Troveremo una formazione desiderosa di far bene davanti al proprio pubblico e non certo in crisi. Le partite che ha perso sono sempre state lottate fino all’ultimo canestro e questo dimostra la qualità del complesso. Dovremo approcciare il match come fatto nelle ultime due uscite contro Milano e il Levallois, indirizzandolo verso binari a noi più consoni. Non metterci, dunque, nella condizione di dover rincorrere”.
Quali le maggiori soddisfazioni in questa veste? “Vedere che grandi talenti come Sasha Vujacic, vincitore di due anelli NBA e compagno di grandissimi giocatori, vengono a chiedere consigli e si confrontano regolarmente con il sottoscritto, rappresenta una delle maggiori gratificazioni stagionali”. Un 2017 che sta per chiudersi con grandi appuntamenti per la Fiat Torino. Come contribuisci ad affrontarli?: “Dando motivazioni e sostanza agli altri, anche nei momenti un po’ più complicati come quello che abbiamo attraversato recentemente. Ovvio che certe considerazioni rimangano nello spogliatoio ma la capacità di dialogare è in questi frangenti essenziale. Questo mi era stato chiesto e questo cerco di fare al massimo, per la crescita costante della squadra, del gruppo, della Società. Un principio che vale sia per l’inserimento dei nuovi elementi in roster, sia per la crescita dei giovani come David Okeke. Ha fatto step importanti David, aiutato dalle personalità dei giocatori con i quali in questi due anni ha potuto giocare ed allenarsi. Parlo di valori non solo tecnici ma soprattutto personali, i soli in grado di fare la vera differenza”.
Quali i tuoi obiettivi a breve e più lunga gittata? “Nell’ordine la qualificazione in EuroCup alla seconda fase e l’ingresso nella Final Eight di Coppa Italia. Poi si vedrà ma è ovvio che raggiungere i playoff rappresenta l’altro obiettivo d’inizio anno, non solo mio. Abbiamo dimostrato di possedere un roster in grado di lottare alla pari con tutte le formazioni, ricco di talento e imprevedibilità. Guardando ancora più in là la realizzazione del sogno sarebbe il successo nell’unico campionato che mi manca, dopo aver centrato il primo posto in tutte le categorie nelle quali sono sceso in campo. Naturalmente affronto le partite di questa stagione partecipando come se fossi in quintetto, perché la voglia di giocare, quella nello spirito che ho ancora di bambino innamorato di questo sport, non viene mai meno”.
Parliamo della sfida ormai imminente contro Bologna. Come la immagini? “Sarà una partita delicata perché Bologna è una grande piazza cestistica, ha potenzialità sia economiche che tecniche e sta pensando di rafforzare ancora il roster già reso molto competitivo dopo la campagna acquisti estiva. Troveremo una formazione desiderosa di far bene davanti al proprio pubblico e non certo in crisi. Le partite che ha perso sono sempre state lottate fino all’ultimo canestro e questo dimostra la qualità del complesso. Dovremo approcciare il match come fatto nelle ultime due uscite contro Milano e il Levallois, indirizzandolo verso binari a noi più consoni. Non metterci, dunque, nella condizione di dover rincorrere”.
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