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Serie A 05/04/2011, 20.58

Pesaro, adesso credici fino in fondo

Collins: «Abbiamo sempre lavorato bene, anche quando le cose andavano male Dopo il ko di Biella eravamo arrabbiati, se i tifosi stanno con noi sarà più bello»

Serie A

-Il Resto del Carlino-

Era una vittoria da non mancare e, alla luce dei risultati altrui, assume un valore ancora più grande. Il colpaccio di Sassari a Bologna, i successi di Treviso e Varese avrebbero altrimenti tagliato fuori Pesaro dalie ultime speranze piayoff che oggi sono ancora vive, pur non essendo arrivata la salvezza matematica. Ma questo vale anche per altre squadre. Certo è che adesso, con 8 punti di vantaggio sulle ultime a 6 giornate dalla fine, appare impossibile finire nei guai. Basteranno altri due punti, magari quelli contro Brindisi la vigilia di Pasqua, per chiudere la pratica. Ma nel frattempo, perché privarsi della possibilità di sognare una partita all'altezza contro la Montepaschi (in Coppa Italia fu possibile) e magari finalmente un sorriso nel derby marchigiano? Il calendario non è facilissimo da qui alla fine: in casa arriverà poi Milano e nell'ultima giornata una Varese rilanciata, mentre la trasferta di Cantù è tosta e quella di Avellino pure. Adesso comunque i fantasmi sono dietro le spalle e forse si riuscirà a giocare con meno pressione sulle spalle. «Abbiamo sempre lavorato bene, anche quando le cose non andavano - racconta Andre Collins, tornato a brillare - . Eravamo arrabbiati per la figuraccia di Biella, dove io in particolare penso di aver giocato la mia peggior partita da quando sono in Italia e volevo dimenticarla subito. Abbiamo iniziato male, è vero, ma l'importante è saperle raddrizzare le partite e l'abbiamo fatto». Sembra di capire che un po' di benzina c'è ancora nei serbatoio per provare l'ultimo assalto ai piayoff. Un traguardo che il pubblico gradirebbe: «I nostri tifosi devono sapere che il nostro impegno non viene mai meno. Agli allenamenti non c'è gente sugli spaiti, ma noi lavoriamo sempre forte. Perciò quella con Cremona non è stata una risposta a loro, ma prima di tutto a noi stessi e alia società che ci ha scelti. Certo, se stanno con noi è più bello». Una precisazione importante dopo la contestazione silenziosa da parte dei tifo organizzato. Bisogna assolutamente evitare di produrre un finale di stagione moscio, che uccida l'entusiasmo, perché le scelte future dei proprietari passano anche per queste vie. Questo è il momento di cominciare a programmare che tipo di squadra si vuole fare, quali obiettivi si possono inseguire, come cercare di coinvolgere ancora la gente attorno ad una realtà come la Vuelle. Insomma i progetti e la voglia di investire per crescere ancora nascono anche dall'atmosfera che si respira attorno alla squadra.

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E. Carchia

E. Carchia

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