Sodini prima di Avellino: I ragazzi ce la stanno mettendo tutta
Le parole di coach Sodini sulla trasferta ad Avellino
IL CHIARIMENTO
«Prima di parlare della partita ci tengo a chiarire un paio di cose. La scelta di andare in treno ad Avellino è stata una mia decisione personale, perché tra andare in treno o in aereo non ci sono molti minuti di differenza. Poi, dentro l’aereo i giocatori ci stanno male, in treno invece possono alzarsi, è comunque una cosa che è stata programmata a giugno della scorsa stagione. Anche la scelta di svolgere gli allenamenti a porte chiuse è una mia decisione. Così come esiste una componente societaria, esiste una componente di gestione della squadra ed io devo proteggere i miei giocatori. Ci sono momenti in cui è necessario chiuderci in noi stessi per lavorare bene. I miei allenamenti sono sempre stati a porte aperte e, per mia idea di base, ritorneranno tali molto presto».
SCANDONE AVELLINO, L’AVVERSARIA
«Avellino, dopo Trento, è la seconda squadra consecutiva di livello che incontriamo. Ha già una qualità di rendimento superiore rispetto alle altre formazioni ed è in grado di giocare più partite a settimana ad alto livello, riuscendo a mantenere una certa concretezza. È una squadra composta da due invidiabilissimi cervelli come Filloy e Fitipaldo, oltre che da guardie molto fisiche. Inoltre, dispongono di ottime rotazioni, nonostante l’assenza di Fesenko per infortunio, che verrà sicuramente sostituito egregiamente. Sotto il profilo tecnico mi aspetto un’avversaria molto aggressiva, che giocherà per raddoppiarci e per pressarci su tutto il campo. Prima ho citato due playmaker ma ne hanno un terzo che è Maarten Leunen, questa è una problematica aggiuntiva perché possono contare su un secondo play in campo nello stesso momento».
LONTANO DA CASA
«Il timore è quello di non riuscire a tenere in trasferta la stessa intensità che, per adesso, abbiamo dimostrato soltanto in casa. Dobbiamo essere obiettivi nel sapere che alcune partite le possiamo anche perdere, ma è importante saper competere per tutti i 40 minuti. Dobbiamo essere in grado di arginare le loro guardie fisiche, mantenendo la doppia pericolosità interna ed esterna, giocando in campo aperto, ma coinvolgendo anche i giocatori interni».
VICENDE EXTRACAMPO
«Noi viviamo come se fossimo all’interno di una funzione d’onda, perché ci sono delle problematiche esterne alla squadra che ci condizionano e non possiamo fare finta che non ci siano. Ci sono dei disturbi esterni che purtroppo non possiamo ignorare. Non possiamo nascondere le difficoltà, altrimenti in settimana non ci sarebbe stata la protesta dei miei giocatori, che prima di essere giocatori di pallacanestro sono dei lavoratori e come tali vanno rispettati. Io non vi so dire oggi, con certezza, se ad Avellino riusciremo ad essere efficienti come vorremmo essere. Mi auguro che la partita contro la Scandone ci permetta di dimostrare quello che stiamo facendo, in questo momento c’è un forte senso di unità. I ragazzi ce la stanno mettendo tutta, così come la società, pur con tutte le difficoltà. Dobbiamo aver pazienza di risolvere i problemi ma non voglio neppure pensare che non ci sia una soluzione».