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Serie A 24/03/2011, 20.44

L’angolo tecnico di Paolo Citrini

Il vice allenatore della Dinamo ospita nella sua consueta rubrica infrasettimanale il focus sul prossimo avversario biancoblu: la Bennet Cantù

Serie A

Da finale scudetto. L'ho detto un po' di tempo fa, anche prima della partita di andata, per me Cantù può arrivare in finale scudetto. È la squadra che in rapporto al potenziale ed alle possibilità gioca il miglior basket del campionato: spaziature, qualità, esecuzione e grande durezza mentale, squadra plasmata l'anno scorso e rinforzata quest'anno. In questo momento il team di Trinchieri ha tutte le carte in regola per arrivare secondo in regular season, non ha problemi di Coppa (come del resto Milano) ma sembra più solida e più continua.

Tiriamo da 3 punti. Altro dato molto importante: la Bennet è in testa alla classifica del tiro da 3 punti con il 41.7%, ha tiratori di altissima qualità come Leunen (48%) e Mazzarino (50% fuori casa con oltre 15 punti di media), uno specialista come Mian e due giocatori molto migliorati in questo fondamentale come Tabu (46%) e Micov (39%), senza dimenticare un'ala di talento come Markoishvili. Non solo percentuali, ma anche grande qualità nei tiri costruiti da Cantù: quasi il 42% non è frutto solo del talento o del caso ma di un'organizzazione di squadra ben precisa.

L'uomo chiave..Voi penserete sicuramente a Mazzarino o a Leunen, che sono due grandissimi giocatori, ma io dico che l'uomo chiave di questa squadra è tutta la vita Micov, giocatore capace di fare tutto, concreto, tosto, determinante sia in difesa che in attacco, devastante nelle situazioni di mezza transizione, sa giocare in post basso e tirare da 3 punti, attacca il ferro e passa bene la palla. È lui l'ago della bilancia. Bravissimi anche a sceglierlo nella passata stagione dopo il taglio di Jeffers.

L'energia e l'esperienza. Sintetizzo così la capacità di avere due lunghi come Ortner e Marconato. Il primo, che Meo ha avuto a Udine ha una grandissima energia, è migliorato tantissimo nella lettura del gioco ed è capace di "rastrellare" tutto sotto canestro, di essere sempre pronto ad aiutare in difesa anche stoppando e di correre il campo molto velocemente. È forse il giocatore più sottovalutato del campionato che però in questo momento è "tanta roba", mentre Denis è un fuoriclasse di esperienza e professionismo. È un giocatore che dopo Treviso, Barcellona e Milano si mette ancora in discussione e insegna pallacanestro per lettura, concretezza e capacità di essere importante. Anche qui devo dire che nella passata stagione mancava un giocatore simile a Cantù, bravissimi a pescare un grande jolly: Marconato è fondamentale.

Io me li tengo stretti. Non è un playmaker che fa canestro, ok. Non è un fuoriclasse, ok. È però un giocatore perfetto per il sistema di Cantù perché ha fisico, testa alta, capacità di passare il pallone e leggere la situazione, capacità di prendersi falli e soprattutto di difendere. Questo è Mike Green, non sempre appariscente, anzi quasi mai, non sempre bello da vedersi, però maledettamente bravo perché alla fine leggi la sua valutazione e scopri perché Cantù è al secondo posto. Discorso differente quasi opposto per Tabu, miglioratissimo nel tiro da 3 punti e capace piano piano di entrare in un sistema molto collaudato come quello di Trinchieri. Talento, genio, energia a volte in eccesso ma grandi potenzialità, se lui controlla questo aspetto diventa un giocatore di alto livello.

Staff tecnico. È la prima volta che ne parlo in generale nel mio angolo ma in questo merita una citazione: un grandissimo general manager come Bruno Arrigoni bravissimo a scovare i giocatori giusti e a volte a coprire gli sbagli (ma questo è sintomo di grande intelligenza). I più forti sono passati da Cantù e che giocatori, in più Bruno ha l'esperienza della panchina, del coach ed è uomo fondamentale. Andrea Trinchieri in questo momento secondo me è il miglior coach del campionato, ha costruito un giocattolo perfetto e lo sta modellando partita dopo partita, mese dopo mese. Preparatissimo dal punto di vista tecnico, grande comunicatore (mi ricordo una frase citando Pete Carrill), lavoratore a 360°. Non mi stupirei in futuro di vederlo su una grande panchina, anche se commetto un errore, perché oggi dopo Siena Cantù è la grande panchina...In più ha degli assistenti che conosco benissimo e molto bravi come Brienza e Fioretti e un preparatore atletico di cui nessuno parla ma che probabilmente anche lui è molto vicino ad essere il migliore in Italia, questo per dirvi che per essere secondi in Lega A non basta solo il campo (il “Pianella”), serve anche il resto e Cantù lo ha già da tempo...

 

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E. Carchia

E. Carchia

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