Striscioni contro Ray, il Comune e la società
Gran fermento da parte della curva sutorina
-Il Resto del Carlino-
Non ha mai "parlato" così tanto la curva quanto ha fatto ieri. I tifosi avevano preparato striscioni di vario tenore, in cui a parte quello esposto durante il minuto di silenzio, "Rispetto e commozione per le vittime dell’alluvione", non hanno risparmiato nessuno: qualche giocatore, il Comune, la società.
La tensione si è sentita fin dall’inizio di partita quando la curva ha intonato "Vogliamo il palazzetto" a ripetizione, e poi "Noi siamo Montegranaro", a rivendicare un’identità che nulla ha a che fare con altre realtà vicine o lontane che siano.
La prima vera mina è scoppiata con un altro striscione, stavolta in inglese (forse per timore che il giocatore americano non ne comprendesse il significato):
"Allan Ray: ci vergogniamo di te per come giochi, per quello che scrivi. Va a casa".
Non erano piaciute ai tifosi alcune frasi offensive scritte da Ray su Twitter.
Una contestazione che non è stata apprezzata dal Gm, Gianmaria Vacirca, né dal coach Pillastrini che, dinanzi ai fischi a Ray, si è rivolto in malo modo alla curva.
E ancora: "Mai a Roseto. Per un ideale da condividere e rispettare", hanno scritto i tifosi ricordando alla società che i rapporti con la tifoseria rosetana non sono mai stati buoni.
Non poteva mancare l’attacco al Comune di Montegranaro sull’eterna vicenda del palazzetto:
"Basso, Gismondi: solo bugie nei nostri confronti" per ricordare i tanti impegni presi e mai mantenuti.
Il pubblico ha applaudito e un imbarazzato sindaco Gismondi, in tribuna, si è limitato a scuotere la testa.
L’ultimo, infine:
"... e che nessuno ci giudichi