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Serie A 04/03/2011, 10.14

Amoroso: «E’ l'ora della mia Virtus».

Amoroso, grinta da ex: «Sutor, stavolta ti batto»  

Serie A

Valerio Amoroso, domenica giocherà contro Montegranaro. Emozionato?

"Penso che sia normale, perché quel club mi ha lanciato e mi ha legato alle Marche, una terra dove in futuro ho intenzione di abitare insieme alla mia famiglia.E’ stato il mio trampolino di lancio: un anno in LegaDue, poi la serie A e anche i gradi capitano. Tutta la realtà della Sutor mi ha dato davvero tanto come giocatore e come persona".

Ritroverà Stefano Pillastrini, il coach che ha creduto in lei.

-Il Resto del Carlino-

"Non c’è solo lui, tra i tanti di allora ci sono anche Canavesi e Cinciarini. Con Pilla all’inizio ho avuto qualche problema, perché è un allenatore che pone una serie di regole che i giocatori devono assolutamente seguire, regole che servono alla costruzione del gruppo. Non è stato facile, ma è stato grazie a quel sistema che mi sono affermato in A".

  Lo stesso problema lo ha avuto quest’anno con Lardo?

"No, qui la difficoltà è stata diversa. Lino mi ha chiesto di ricoprire un ruolo che non è il mio, sebbene io possa giocare da numero cinque. Non sempre sapere è capire e io non riuscivo a capacitarmi fino a quando non mi sono convinto che l’unica strada era quella di sacrificarsi per la squadra".

Questo sacrificio è stato animato dall’orgoglio?

"Sì, stavo giocando male e quello che è peggio è che anche la squadra iniziava a collezionare una serie di brutte di figure. Ho capito che così non saremmo andati da nessuna parte e che era ora che tutti ci sacrificassimo, io per primo, per la squadra e per il suo gioco. Giocare bene e perdere non piace a nessuno, giocare male e vincere non ti fa assaporare fino in fondo i due punti, è sicuramente meglio mettersi a disposizione e giocare per vincere".

E’ così dura marcare Homan in allenamento?

"Jared è uno che gioca molto fisico e prova sempre a portare il duello su quel piano. Ogni tanto qualche gomitata arriva, ma ci sono volte in cui pure lui fa fatica a starmi dietro".

Ritrova anche Ford.

"E’ stato mio compagno in una buona stagione per noi. Rispettando le diverse caratteristiche fisiche, in Coppa Italia io dovevo marcare lui mentre era Homan a occuparsi di Ivanov. La cosa non è riuscita e non so se Lardo avrà intenzione di riprovarla".

 Il calendario è duro, andrete su campi difficili come Porto San Giorgio, Treviso, Milano e Roma e in casa avrete Siena. Riuscirete a confermare il quarto posto?

"Penso che solo Siena sia una squadra da essere considerata inarrivabile. Con tutte le altre, se riusciremo ad andare in campo con la stessa concentrazione e determinazione che abbiamo avuto con Pesaro e Caserta, ce la possiamo giocare".

 

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E. Carchia

E. Carchia

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