Fiat Torino, a tu per tu con l'amministratore delegato Maurizio Actis
E' l'Amministratore Delegato della Fiat Torino che non ama apparire, Maurizio Actis, ma il suo trasporto per la Società, la squadra e la pallacanestro non è mai stato in discussione
E' l'Amministratore Delegato della Fiat Torino che non ama apparire, Maurizio Actis, ma il suo trasporto per la Società, la squadra e la pallacanestro non è mai stato in discussione. Da dove nasce e come si sviluppa?: " Il trasporto che metto in Auxilium è lo stesso che metto nella mia vita privata e nella mia professione di commercialista. E paradossalmente nasce proprio dallo sport ed in particolare dalla mia passione per il calcio, al quale ho dedicato prima da giocatore e poi da allenatore/dirigente i miei primi 35 anni di vita. Dopo il lavoro mi ha allontanato dal calcio ma mi ha fatto scoprire il basket, grazie all'amicizia e al rapporto professionale che ho con il nostro Presidente. Lo sport per me è uno stile di vita e grazie allo sport ho imparato valori importanti quali il rispetto delle regole e dell'avversario ma soprattutto ho imparato che le vittorie si costruiscono sulle sconfitte e che un campione è colui che ha fallito più volte di quante un perdente ha mai provato. Se sai imparare dalle sconfitte allora sarai un vincente".
Una stagione intensa, quella che sta per concludersi, con tanti momenti delicati che si sono alternati l'uno all'altro, come spesso accade nelle storie che coinvolgono. Ne fissi due che l'hanno particolarmente colpita: "Devo dire che "fuori dal campo" non abbiamo avuto momenti particolarmente delicati perchè siamo un gruppo unito e coeso e, quindi, abbiamo affrontato ogni difficoltà con la forza e l'energia di una squadra. E voglio spendere una parola di ringraziamento al Presidente Forni ed alla sua famiglia che ci hanno garantito la continutità finanziaria necessaria per far crescere il progetto Auxilium.
Invece, "dentro al campo" il momento più difficile lo abbiamo attraversato nell'ultimo mese e mezzo a partire dall'indomani della sconfitta di Venezia di metà marzo. Gli infortuni in contemporanea subiti in quella partita da alcuni nostri giocatori, due dei quali rivelatisi gravi al punto da far loro concludere in anticipo la stagione, hanno indebolito la forza di una squadra che fino ad allora veleggiava verso i play-off".
Quella di Torino è una platea importante, che ama il basket e vive la passione per il gioco. Come assecondarla sempre più e guidarla verso nuovi traguardi?: " Cercando di aumentare il livello tecnico della squadra in un percorso di crescita continua e aumentando l'awareness del brand Auxilium attraverso una gestione delle dinamiche sportive e societarie più improntate alla cultura dello spettacolo facendolo diventare un family moment importante, come avviene con successo in America".
Il tessuto imprenditoriale torinese, FCA Group in primis, è diventato parte integrante del progetto. Segno che qualcosa è cambiato e in che modo?: "FCA ha dato credito e forza al progetto del Presidente Forni e di tutto il management di Auxilium. In questo caso è stata la goccia che ha iniziato a riempire il vaso... Il cambiamento è nell'aria e lo puoi respirare non solo in città ma anche in provincia. Svolgendo la mia attività nell'eporediese posso garantire che sempre più persone si stanno interessando a noi e ogni volta trovo nelle stesse un maggior coinvolgimento".
PalaRuffini, PalaVela e PalaIsozaki. A Torino gli impianti non mancano, a differenza di quanto accade in altre città. Dove immagina una grande conquista della Fiat Torino e quale spererebbe di ottenere?: "Mentirei se non dicessi che la vittoria più esaltante sarebbe da cogliere in un PalaIsozaki sold out. Non importa quale perchè a me importa come. E mi piacerebbe essere avvolto dal calore e dalla passione dei tifosi e del pubblico".
Altre passioni sportive di Maurizio Actis o interessi che aiutino a conoscerla al di là del momento cestistico?: " Come detto in apertura ho dedicato tantissimi anni al calcio, che ha rappresentato una parentesi importante della mia vita "di campo". Poi il lavoro mi ha "costretto" ad una scelta ma per fortuna mi ha anche dato la possibilità di avvicinarmi al basket e vivere "fuori dal terreno di gioco" un'altra emozionante e bellissima avventura. E mi ha dato l'opportunità di conoscere ed apprezzare molte persone con cui si lavora a questo progetto che prima di tutto sono amici, con i quali si condividono le difficoltà e si gustano le vittorie".
Il momento più esaltante vissuto in questi due anni di serie A?: "Indubbiamente i 5 minuti dell'"overtime tecnico" nella partita contro Pesaro della scorsa stagione. In quei cinque interminabili minuti mi è passato davanti agli occhi il film di una stagione complicata e travagliata; l'annuncio della salvezza e l'abbraccio della gente rimasta al palazzetto sono stati un'emozione che valeva la pena vivere. Ma da non ripetere".
Possiamo dunque dire che la seconda parte del docufilm Auxilium è solo all'inizio?: "Assolutamente si. Ma solo il tempo ci dirà se sarà una seconda parte migliore di quella che abbiamo visto. L'impegno profuso è massimo e la passione di ognuno di noi aumenta giorno dopo giorno. Forza Auxilium".