Fiat Torino: incontro di alto livello con le scuole ebraiche di Torino

È stata una mattinata speciale per la Fiat Torino, ospite d'eccezione alle Scuole Ebraiche di Torino per l'evento “They Got Game: Basketball behind the scenes”.
In un'ottica di interdisciplinarietà e di apprendimento attivo da parte degli allievi, le docenti di Lingua Inglese e il docente di Scienze Motorie della scuola Scuola primaria paritaria “Colonna e Finzi e della “Scuola secondaria di primo grado paritaria “Emanuele Artom”, hanno ideato e sviluppato un progetto formativo che si è prefissato l'obiettivo di conoscere il funzionamento di un club di basket.
La società di punta torinese è stata dunque invitata a parlare davanti alle classi, che già nelle settimane precedenti avevano approfondito e analizzato i fondamentali della pallacanestro ed esplorarato la terminologia in lingua inglese relativa alla disciplina.
Dopo i saluti istituzionali della Preside Sonia Brunetti, il DG Renato Nicolai ha aperto l'incontro con i ragazzi spiegando il suo percorso di studi e professionale fino a parlare più dettagliatamente delle mansioni di un direttore generale. È stato poi il turno dello staff tecnico, con gli speech del capo allenatore Frank Vitucci, che si è concentrato sul rapporto con i giocatori e sulle tante sfide che si affrontano in panchina e del preparatore atletico, Gigi Talamanca, che ha invece analizzato l'importanza del lavoro individuale con i giocatori e dell'alimentazione. Il testimone poi è passato al Team Manager e Scuot della società, Marco De Benedetto che ha spiegato ai ragazzi il doppio ruolo ricoperto e in particolar modo la parte relativa alla scelta dei giocatori e dalla giornalista Benedetta Abbruzzese dell'ufficio stampa della società che si è concentrata, da una parte sul ruolo delle donne nello sport e, dall'altra, sui social network come canale di comunicazione del club.
Infine hanno chiuso l'incontro due giocatori della Fiat Torino, il playmaker Chris Wright e l'ala Jamil Wilson che hanno raccontato le rispettive esperienze da giocatori professionisti e il percorso che li ha portati a Torino.
I giovani allievi (dalla quinta elementare alla terza media) hanno assistito con grande interesse a tutti gli speech e poi, in lingua inglese, hanno posto delle domande di grande spessore sollevando tematiche attuali e interessanti. Infine, il classico momento della firma degli autografi e delle foto, con la promessa, per chi non lo facesse già, di iniziare a seguire la squadra gialloblù al PalaRuffini.