Olimpia Milano: Kaleb Tarczewski è già arrivato in città, sarà disponibile con Cremona
Il lungo dovrebbe fare il suo esordio contro Cremona
Il centro sarà disponibile già domenica nel derby contro la Vanoli Cremona.
Welcome to Milan. Kaleb "Zeus" Tarczewski #meninred pic.twitter.com/ETdL0XlCly
— Olimpia Milano (@OlimpiaEA7Mi) March 17, 2017
Questa la sua storia, raccontata dall'ufficio stampa dell'EA/ Emporio Armani Milano.
Dicono che la sua passione sia la pesca, le attività all’aperto: di sicuro, Kaleb Tarczewski non ha un background simile a quello della maggior parte dei cestisti americani e non solo per il cognome di chiare origini polacche. Kaleb è cresciuto nei boschi, all’aperto: la madre Bonnie era cresciuta a Lockport, a circa 30 chilometri dalle cascate del Niagara, ma trovò lavoro nel New Hampshire ed era brava, bravissima, a costruire qualsiasi cosa. Quando si trasferì nel New Hampshire si costruì da sola un “cabin log”, ovvero una casa composta da tronchi d’albero che in seguito diventò addirittura di due piani. Kaleb è cresciuto all’aria aperta. “Il posto in cui è cresciuto è quello che l’ha trasformato in quello che è diventato. Kaleb gioca sempre come se avesse qualcosa da dimostrare perché nessuno gli ha mai regalato nulla”, ha dichiarato TJ McConnell, suo compagno di squadra al college e oggi playmaker dei Philadelphia 76ers a USA Today.
Tarczewski cominciò a giocare alla Stevens High School di Claremont nel New Hampshire. Dopo il primo anno frequento il camp di un giocatore del luogo, Jay Murphy, un centro che è stato anche in Italia a Fabriano. Fu Murphy a indirizzarlo verso la St.Mark’s High School, non lontano da Boston, la stessa scuola frequentata dai figli di Murphy, che poi sono andati a giocare a Duke e Florida. In una scuola competitiva ad alto livello, Tarczewski è entrato di prepotenza nei radar delle grandi università. Fu Arizona ad assicurarselo portandolo dal freddo del nordest americano al deserto della Sun Valley. Nel suo primo anno ad Arizona ha subito aiutato i Wildcats di Coach Sean Miller a raggiungere le cosiddette “Sweet 16” del Torneo NCAA. Ma nelle stagioni successive il suo ruolo si è ampliato, in attacco ha cominciato anche a usare il tiro dalla media diventando tra l’altro un buon esecutore di tiri liberi. “Non c’era in America un difensore migliore”, l’ha descritto McConnell sempre a USA Today. Ad Arizona ha vinto 110 partite in quattro anni, più di qualunque altro giocatore abbi mai giocato nei Wildcats, ha giocato quattro volte il Torneo NCAA, militando in una delle squadre più forti del paese che due volte è arrivata tra le prime otto del tabellone. “Non è un realizzatore – lo descrive il suo coach Sean Miller – ma è un difensore, un rimbalzista e rispecchi esattamente quello che vogliamo fare ad Arizona. Lui non ha mai guardato le cifre ma solo le vittorie di squadra”. Ha chiuso la sua carriera ad Arizona nei primi sette in presenze in quintetto, rimbalzi e stoppate. Due volte aveva pensato di lasciare il college anzitempo e due volte ha temporeggiato e rinviato il debutto nel professionismo. Così ha potuto anche laurearsi alla celebre Eller School of Business di Arizona.
Al college ha lavorato soprattutto con Joseph Blair, il centro che disputò la finale scudetto del 2005 a Milano, che faceva parte dello staff di Miller ad Arizona (attualmente è ai Rio Grande Vipers della D-League). Con Blair, Tarczewski ha parlato di Milano. Da lui ha ricevuto l’ultimo ok.
Nonostante molti suoi compagni di squadra giochino nella NBA, oltre a McConnell anche Stanley Johnson, Aaron Gordon, Rondae Hollis-Jefferson, Tarczewski non è stato scelto nei draft NBA del 2016. Immediatamente dopo ha giocato le summer league, con Detroit e Washington, poi è stato firmato da Oklahoma City per il training camp fino ad approdare negli OKC Blue per la stagione di D-League. E ora l’avventura di Milano
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