Spiro Leka: Voglio dare qualcosa di importante a questa città
Le parole del nuovo coach di Pesaro
Il presidente Ario Costa ha fatto gli onori di casa: "Faccio gli auguri di buon lavoro a Spiro, c'è grande fiducia del club in lui per portare a termine questa avventura. Spiro è una persona che avrà futuro. Ho subito pensato che potesse essere lui la persona cui affidare il timone della barca".
Così Spiro Leka: "E' andato tutto così veloce che me ne rendo conto un po' alla volta. Non ho avuto nemmeno il tempo di pensare alla responsabilità che ora ho sulle spalle. Del resto, sono malato di basket e penso sempre a quello. In me c'è molta carica e anche un po' di preoccupazione perchè voglio dare qualcosa di importante a questa città che mi ha adottato 23 anni fa. Il mio incontro con Pesaro è nato nel 1988 quando con il mio Partizani Tirana abbiamo giocato contro la Scavolini in Coppa dei Campioni. L'anno dopo Gracis mi ha invitato a Pesaro in vacanza. Quando è caduto il regime in Albania, nel 1992, ho scelto di venire a Pesaro e, appena arrivato in Italia, mi sono messo a fare tutti i corsi per diventare allenatore di basket. Ho lavorato 17 anni e intanto facevo corsi e allenavo: Fano, S.Angelo in Vado, Montecchio, Morciano di Romagna, S. Marino, S.Arcangelo di Romagna, Stella Maris e poi VL da 7 anni (U19, U17 e poi da 4 anni assistente alla prima squadra).
Conosco il gruppo e l'ambiente, anche se è chiaro che ora il mio ruolo cambia. C'è grande sostegno della gente agli allenamenti, il che è una cosa che ti conferma che hai seminato bene. Siamo una città che vive di basket e la pressione è forte ma anche stimola moltissimo.
Noi sappiamo che abbiamo di fronte nove partite che sono come i nostri playoff. Dobbiamo compattarci e soffrire, il discorso tecnico conterà fino ad un certo punto. Io ho fiducia nei nostri giocatori, io non mollo mai e voglio trasmettere loro cosa vuol dire qui a Pesaro il basket. Non sconvolgeremo le cose che facevamo con Bucchi. Harrow sente ancora dolore alla schiena, valuteremo la sua condizione ora per ora ma io domenica voglio gente che si butta a terra su ogni pallone. O è al 100% mentalmente oppure meglio puntare su altri. Ho fatto 22 anni da capo allenatore e sono abituato a prendere decisioni. Per me tutti i giocatori sono uguali: io non escludo nessuno se penso che mi possa dare un contributo.
Varese viene da una vittoria importantissima che li ha sbloccati completamente. Per loro è un match point, vincendo andrebbero 2-0 nel confronto diretto con noi: ci stiamo preparando a questo. Siamo concentrati sulle nostre cose, cercheremo di andare più in contropiede, ma senza fare corri e tira. Loro usano molto la 2-3, ci abbiamo lavorato anche se alla fine molto spesso sono gli episodi a decidere una partita. Dobbiamo resettare e prepararci a dare tutto: questo è quello che ho il dovere di dare alla squadra".